LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura

Dal libro del Siracide

Rancore e ira sono cose orribili,
e il peccatore le porta dentro.

Chi si vendica subirà la vendetta del Signore,
il quale tiene sempre presenti i suoi peccati.
Perdona l’offesa al tuo prossimo
e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati.
Un uomo che resta in collera verso un altro uomo,
come può chiedere la guarigione al Signore?
Lui che non ha misericordia per l’uomo suo simile,
come può supplicare per i propri peccati?
Se lui, che è soltanto carne, conserva rancore,
come può ottenere il perdono di Dio?
Chi espierà per i suoi peccati?
Ricòrdati della fine e smetti di odiare,
della dissoluzione e della morte e resta fedele
ai comandamenti.
Ricorda i precetti e non odiare il prossimo,
l’alleanza dell’Altissimo e dimentica gli errori altrui.

Parola di Dio.
 

Salmo Responsoriale

R. Il Signore è buono e grande nell’amore.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici. R.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia. R.

Non è in lite per sempre,
non rimane adirato in eterno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe. R.

Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;
quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe. R.

Seconda Lettura

Dalla lettera di San Paolo apostolo ai romani

Fratelli, nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore.Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore.
Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi.
Parola di Dio.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore: come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Alleluia.

Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi.
Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.

Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».

Parola del Signore.

RIFLESSIONE

1. Vangelo

Pietro si avvicinò a Gesù e gli chiese: “se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?».

( Sette era la misura massima della disponibilità a perdonare solo fino a 7 volte).

Gesù risponde: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette”, un modo per dire che il perdono è senza limiti.

Segue la parabola del servo impietoso.

Il re ha una reazione durissima verso il primo servo che ha avuto un comportamento disumano verso un altro servo: “Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Il padrone lo fece punire severamente.

La parabola si chiude con l’insegnamento: “Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello”.

2. Riflettiamo

Gesù chiede a Pietro il perdono senza limiti.

Il motivo per cui si deve perdonare: Dio per primo ci ha perdonato

Abbiamo ricevuto un perdono gratuito e smisurato da Dio.

3. Un momento …

Ma quando ci troviamo di fronte a crimini di incredibile gravità, quando migliaia di persone sono orrendamente massacrate, di fronte ai delitti più efferati del terrorismo sanguinario, come può perdonare il cristiano?   

4. Nelson Mandela, (+2013),  Lungo cammino verso la libertà, autobiografia, 2012.

Politico sudafricano, primo presidente a essere eletto dopo la fine dell’apartheid nel suo Paese e premio Nobel per la pace. Di fede cristiana; noto per la profonda  spiritualità, dinamismo evangelico e grande sensibilità verso i problemi etici, sociali e politici.
Nelson Mandela è il simbolo del Sud Africa
; un’intera vita spesa nella lotta contro l’apartheid e alla conquista della libertà per il suo popolo. Per la sua attività viene arrestato nel 1963 e condannato all’ergastolo. Dopo una prigionia di 27 anni nel 1990 su pressioni internazionali viene liberato.

A chi gli domandava: “Come ha fatto a passare trent’anni in una minuscola cella e a perdonare quelli che ce l’avevano con lei?”,

Mandela rispondeva: “Quando ho camminato fuori dalla porta verso il cancello che avrebbe portato alla mia libertà, sapevo che se non avessi lasciato l’amarezza e l’odio dietro di me, sarei rimasto ancora in prigione”.

5. Nota bene

Odio, rancore, risentimento, vendetta si impadroniscono del nostro cuore.

Prigionieri dei torti subiti, del male ricevuto, non riusciamo a perdonare.

Perdonare è credere che nel cuore di chi mi ha offeso c’è un ultimo germe di bene, a partire dal quale il Mistero ricostruisce una vita.

6. Attenti

Il Dio di Gesù Cristo si fida dell’uomo; non cade nei nostri angusti schemi fatti di rivendicazioni, rappresaglie, vendette, ritorsioni.

Padre Nostro.

Brunelleschi  Filippo, crocifisso,1412-13, Legno policromo, S. Maria Novella, Firenze.

Architetto e scultore del Rinascimento fiorentino.

Il crocifisso rivela un attento studio delle proporzioni e dell’anatomia del corpo nudo secondo uno stile essenziale.

Esso è perfettamente inscrivibile in un quadrato, con le braccia aperte che misurano esattamente quanto l’altezza.

Il crocifisso è improntato a una solenne gravitas.

Sulla croce mentre si stavano accanendo contro di lui e straziavano la sua carne, Lui diceva: “Padre, perdona loro”.In Cristo, Dio rivela di essere la fonte inesauribile del perdono.

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