LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
Dal secondo libro dei Re
Un giorno Eliseo passava per Sunem, ove c’era un’illustre donna, che lo trattenne a mangiare. In seguito, tutte le volte che passava, si fermava a mangiare da lei.
Ella disse al marito: «Io so che è un uomo di Dio, un santo, co- lui che passa sempre da noi. Facciamo una piccola stanza supe- riore, in muratura, mettiamoci un letto, un tavolo, una sedia e un candeliere; così, venendo da noi, vi si potrà ritirare».
Un giorno che passò di lì, si ritirò nella stanza superiore e si coricò. Eliseo disse [a Giezi, suo servo]: «Che cosa si può fare per lei?». Giezi disse: «Purtroppo lei non ha un figlio e suo marito è vecchio». Eliseo disse: «Chiamala!». La chiamò; ella si fermò sulla porta. Allora disse: «L’anno prossimo, in questa stessa stagione, tu stingerai un figlio fra le tue braccia».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
R. Canterò per sempre l’amore del Signore.
Canterò in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà». R.
Beato il popolo che ti sa acclamare:
camminerà, Signore, alla luce del tuo volto;
esulta tutto il giorno nel tuo nome,
si esalta nella tua giustizia. R.
Perché tu sei lo splendore della sua forza
e con il tuo favore innalzi la nostra fronte.
Perché del Signore è il nostro scudo,
il nostro re, del Santo d’Israele. R.
Seconda Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti
insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova.
Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Infatti egli morì, e morì per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e vive per Dio.
Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia
Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa; proclamate le opere ammirevoli di colui
che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa. Alleluia.
Vangelo
Chi non prende la croce non è degno di me.
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Parola del Signore.
RIFLESSIONE
1. Vangelo
Conclusione del discorso sulla missione.
Gesù chiede la disponibilità totale:«Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; …
Chiede ai discepoli di prendere la Croce e seguirlo: “chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me”.
C’è una promessa per chi lo segue: “chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.”
C’è una ricompensa per chi accoglie i discepoli inviati in missione:
“Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me … avrà la ricompensa …”.
2. Riflettiamo
Per il discepolo niente può precedere la relazione con il Signore.
La sequela di Gesù si colloca al di sopra di ogni altro legame umano, anche di quello familiare.
Seguire Lui è la condizione per trovare la pienezza della vita. Sarebbe terribile scoprire alla fine della vita il proprio fallimento.
3. Nota Bene.
I discepoli inviati portano questo messaggio di salvezza.
Accogliere loro è accogliere un nuovo modo di vivere. Non alla ricerca del potere, ma a servizio dell’uomo.
Seguirlo è respingere la tentazione mondana di voler primeggiare e comandare sugli altri.
4. Papa Francesco, Omelia, 18 ottobre 2015, piazza san Pietro, canonizzazione di alcuni beati:
“Di fronte a gente che briga per ottenere il potere e il successo, per farsi vedere, di fronte a gente che vuole siano riconosciuti i propri meriti, i propri lavori, i discepoli sono chiamati a fare il contrario”.
Nel cuore dei discepoli palpita l’entusiasmo di servire l’uomo, per liberarlo dalla tristezza e dal vuoto interiore.
5. Attenti.
Cristo chiede di cambiare mentalità; ci invita a sradicare l’istinto del dominio sugli altri per passare dalla ricerca delirante del potere alla gioia di servire.
6. Dipinto.
-Foto: il mondo dominato dalla sete di potere.

-Domenico Zampieri detto il Domenichino, pittore bolognese, (+ Napoli 1641). Salita al Calvario, 1610, Getty Museum, Los Angeles.

Realizza composizioni di semplicità e chiarezza narrativa, trasfigurate in un ideale di bellezza classica. Muore a Napoli – avvelenato? – mentre affresca un ciclo di affreschi nella Cappella del Tesoro nel Duomo, lavoro offertogli dai Deputati della Cappella del Tesoro di San Gennaro.
E’ sepolto proprio nel Duomo di Napoli.
In un mondo in cui domina l’ingiustizia, la menzogna e la ricerca delirante del potere, accogliere il Vangelo significa prendere la croce; per servire l’uomo.
