LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
Dal libro del Levìtico
Il Signore parlò a Mosè e disse:
«Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo.
Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai di un peccato per lui.
Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore”».
Parola di Dio.
Salmo responsoriale
Rit.: Il Signore è buono e grande nell’amore.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici. R/.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia. R/.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe. R/.
Quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.
Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono. R/.
2ª lettura
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi.
Nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente, perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti: «Egli fa cadere i sapienti per mezzo della loro astuzia». E ancora: «Il Signore sa che i progetti dei sapienti sono vani».
Quindi nessuno ponga il suo vanto negli uomini, perché tutto è vostro: Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.
Parola di Dio.
Vangelo
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Parola del Signore.
RIFLESSIONE
1. Vangelo
Siamo nell’ambito del Discorso della montagna. Sono presentate le antitesi. Sono contrapposizioni innovative circa il significato della Legge.
Ciascuna antitesi presenta prima l’insegnamento della legge antica.
“Occhio per occhio e dente per dente”. «Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico».
Segue l’insegnamento di Gesù, la novità che egli porta: Ma io vi dico: “Amate i vostri nemici”.
2. Riflettiamo.
Le parole del Vangelo cadono in un mondo segnato dall’odio e dall’inimicizia. L’umanità è lacerata da lotte e discordie.
La violenza ci circonda; fa parte della nostra vita; la violenza in famiglia; le liti del condominio. Anche nel mondo del calcio e della scuola – il bullismo – e perfino nella chiesa si registrano fatti brutali. Il femminicidio. Gli omicidi quotidiani; anche per rapinare un negozio o un’anziana, il terrorismo sanguinario. Le guerre in Ucraina, in Siria, in Iraq, in Libia. L’Iran una volta culla della civiltà.
L’uomo cerca di affondare il proprio simile per emergere.
3. Anche Dante aveva fatto una considerazione amara.
Dante Alighieri, Divina Commedia, Paradiso XXII, 151.
La più grande cattedrale di parole che mente umana abbia mai concepito.
Sta nell’Empireo, il più alto dei cieli; da quel fondo dell’infinito, vede la terra che sembra un minuscolo globo dall’aspetto insignificante.
La terra sembra una piccola aiuola che scatena fatalmente gli istinti violenti degli uomini.
“L’aiuola che ci fa tanto feroci …
tutta m’apparve da’ colli a le foci;”
Il sommo poeta aveva fatto esperienza della cattiveria umana.
La condanna all’esilio, con tutte le sofferenze e le umiliazioni, lo provarono molto.
La storica sentenza della condanna all’esilio, organizzata con un processo farsa, significò dire addio per sempre alla sua amata terra e l’inizio di una lunga fase di sofferenza interiore e di ripensamento della sua poetica, che costituì l’humus ideologico e stilistico del suo capolavoro immortale: la Divina Commedia.
Gli anni dell’esilio gli rivelarono che tutta l’Italia era, al pari della sua Firenze, funestata da lotte fratricide.
4. Attenti.
L’uomo facilmente segue l’istinto, l’interesse, il tornaconto; perciò cade nella violenza. Una violenza lunga quanto tutto il tempo della storia.
Alla violenza si reagisce con altra violenza; si cerca la vendetta.
5. Ultimo pensiero …
Come si fa ad amare il nemico?
Per amare il nemico non devi guardare il nemico. Se guardi solo il nemico, vince il tuo istinto; se guardi con gli occhi della carne, lo strozzi.
Devi guardare il nemico sullo “schermo” dell’infinito. Cristo guardava l’uomo proiettandolo sullo schermo dell’infinito. Se cominci a guardarlo così, cioè con gli occhi di Cristo, cambia tutto.
Allora ti ricordi che è una creatura di Dio; se lo guardi sullo schermo dell’infinito ti viene dentro una commozione; ti ricordi che la sua origine è in Dio; che il suo destino è Dio.
Allora senti vere le parole di Gesù, perché di ogni nemico devi dar conto a Dio.
6. Dipinti:
– Foto: Scene di violenza.

La violenza sui bambini. …

Anche in Ucraina.


La violenza sui bambini è indice della barbarie in cui siamo caduti.


Anche a Napoli …

Una violenza senza fine attraversa tutto il tempo della storia. Migliaia di uomini, donne, anche bambini sono uccisi, offesi, feriti, imprigionati, lasciati senza assistenza umanitaria.

– Benedetto da Maiano, part. Volto del Crocifisso ligneo, 1497, Altare maggiore del Duomo di Firenze, Cattedrale Santa Maria del Fiore.
Architetto e scultoreitaliano, intagliatore di legno, è stato uno dei maggiori artisti del primo Rinascimento, alla fine del XV secolo. Negli anni settanta del Quattrocento fu uno degli scultori più richiesti a Firenze, grazie al suo stile morbido e armonico.

Il crocifisso ha il capo leggermente abbandonato, gli occhi e le labbra socchiusi.

Colpisce l’intensa umanità della figura di Cristo che ha gli occhi rivolti verso il basso, verso i suoi persecutori. Quell’uomo che disse: “Amate i vostri nemici”, dalla croce perdonò i suoi persecutori.