LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura

Dal libro del profeta Isaìa
In passato il Signore umiliò la terra di Zàbulon e la terra di Nèftali, ma in futuro renderà gloriosa
la via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti.
Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse.
Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a te
come si gioisce quando si miete e come si esulta quando si divide la preda.
Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva, la sbarra sulle sue spalle,
e il bastone del suo aguzzino, come nel giorno di Mádian.

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

R. Il Signore è mia luce e mia salvezza.

Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura? R.

Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario. R.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. R.

Seconda Lettura

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Vi esorto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, a essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di sentire.
Infatti a vostro riguardo, fratelli, mi è stato segnalato dai familiari di Cloe che tra voi vi sono discordie. Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: «Io sono di Paolo», «Io invece sono di Apollo», «Io invece di Cefa», «E io di Cristo».
È forse diviso il Cristo? Paolo è stato forse crocifisso per voi? O siete stati battezzati nel nome di Paolo?
Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo.

Parola di Dio.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia. Gesù predicava il vangelo del Regno e guariva ogni sorta di infermità nel popolo. Alleluia.

Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo

Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti!
Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta».
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.

Parola del Signore.

RIFLESSIONE

1. Vangelo

La vocazione dei primi discepoli.

Mentre camminava lungo il mare di Galilea vide due fratelli che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: “Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Il discepolo è pronto a lasciare tutto per seguirlo: “Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.”

Andando oltre, vide altri due fratelli e li chiamò.

Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono. Abbandonano la loro sicurezza sociale, garantita dal loro mestiere ed abbandonano la sicurezza affettiva della famiglia.

I discepoli sono chiamati ad un’avventura esaltante: sottrarre gli uomini al potere del male per trasferirli nel mondo di Dio.

2. Riflettiamo.

Perché i discepoli lo seguirono?

All’inizio c’è stato un incontro. Lungo la riva del lago la sua presenza risulta eccezionale. I primi discepoli nell’incontro con quell’uomo furono presi da un grande stupore.

Quello che diceva era inconcepibile, quello che faceva era inimmaginabile

Era un’eccezionalità senza sponde che riempiva di stupore gli amici del lago. Immaginate quei primi discepoli; ogni giorno erano spettatori di fatti eccezionali.

Le sue azioni (guarigioni, miracoli …), i suoi gesti erano eccedenti l’umano! 

Restavano impressionati da quell’uomo senza paragoni.

Man mano che gli andavano dietro e  stavano attenti a quel che diceva, a quel che faceva, … quello stupore iniziale si approfondiva.

Lo stupore iniziale diventava un giudizio: Nessuno è come lui!

Era un giudizio che incollava: per cui tutti i giorni erano come manate di colla e non potevano più liberarsi. Egli divenne con il tempo il centro affettivo della loro vita.

Non erano più capaci di staccarsi da lui.

Nell’incontro con quell’uomo si scoprirono uomini veri; scoprirono il significato della vita.

3. Erich Fromm (+1980).

Alcune sue opere sono monumenti della letteratura mondiale:

  • Avere o essere?, 1977.

Psicoanalista e sociologo tedesco. Dopo la presa del potere in Germania da parte dei nazisti Fromm emigrò. Visse e insegnò in varie università degli Stati Uniti fra le quali  la New York University.

(Il coraggio di essere, Intervista di Guido Ferrari (2000) … L’ultima intervista di Erich Fromm: il testamento spirituale di un maestro del Novecento).

Fromm traccia una via per la nascita di un uomo nuovo che sia in grado di rinunciare al proposito di possedere la natura, di sottometterla, sfruttarla, violentarla.

“La domanda fondamentale è infatti: qual è lo scopo della vita? Diventare più umani o produrre di più?”

Per molti lo scopo della vita sono i piaceri da godere; per Fromm lo scopo della vita consiste nel dedicare la propria esistenza a scopi nobili come la ricchezza dell’anima, piuttosto che del portafoglio.

4. Attenti

I primi che lo hanno seguito fecero una sorprendente scoperta. Trovarono in Lui il significato della loro umanità, lo scopo della vita.

Quell’uomo era corrispondente a tutto ciò che essi aspettavano.  

Questa fu l’esperienza dei primi discepoli.

La realtà che stava davanti era ciò che il cuore aspettava da una vita.

5. Dipinti

1-Henri de Toulouse-Lautrec , “Il bevitore” 1882.

Allora diciottenne, dipinge un ritratto di crudo realismo.

Uno degli ultimi pittori impressionisti; di famiglia nobile francese; l’amore per la pittura lo portò lontano da casa, lontano dai salotti bene per varcare la soglia del mondo dei café-chantant, dei bistrot, dei  cabaret della Francia sul finire dell’800. Di statura molto basso, ma da quella altezza, rintanato nei bordelli, seppe vedere il mondo come nessuno.

L’atmosfera è triste. L’opera comunica la sensazione di abbandono e di confusione di un uomo che si ritrova perso nell’alcool.

Il bevitore è seduto in una cupa solitudine davanti a un bicchiere coi gomiti appoggiati sul tavolino di un caffè, il volto immobile. Una vita dissolta dentro un destino amaro; sente il vuoto di una vita, alla ricerca di un bene che dia pace al cuore.

2-Eugène Burnand, pittore svizzero fortemente influenzato dal realismo.                       

L’opera più conosciuta: i discepoli Pietro e Giovanni accorrono al sepolcro la mattina di Pasqua. Part. volto di Pietro. 1898; Museo d’Orsay di Parigi.

Pietro è leggermente più indietro di Giovanni. La fronte è corrugata, le sopracciglia inarcate, barba irsuta segno di età matura, i capelli scarmigliati dal vento.

Nell’incontro con Cristo inizia una storia nuova nella quale il discepolo scoprirà che quella Presenza eccezionale risponde all’attesa sconfinata del suo cuore.

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