LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura

Dal libro del profeta Isaìa

Il Signore mi ha detto:
«Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria».
Ora ha parlato il Signore,che mi ha plasmato suo servo dal seno materno
per ricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele – poiché ero stato onorato dal Signore
e Dio era stato la mia forza – e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo
per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti d’Israele.
Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra».

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

R. Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.

Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio. R.

Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo». R.

«Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo». R.

Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai. R.

Seconda Lettura

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Paolo, chiamato a essere apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Sòstene, alla Chiesa di Dio che è a Corinto, a coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, santi per chiamata, insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo!

Parola di Dio.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; a quanti lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio. Alleluia.

Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

Parola del Signore.

RIFLESSIONE

1. Vangelo.

Sulle rive del fiume Giordano, Giovanni Battista, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: “Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!”

Giovanni testimoniò che colui che lo aveva inviato a battezzare gli disse: “è lui che battezza nello Spirito Santo. Ovvero immerge l’umanità nel grande mare della vita di Dio.

Il Battista infine illumina l’identità di Gesù:

“ … questi è il Figlio di Dio». Gesù ha un’origine divina.

2. Riflettiamo.

Giovanni Battista è il testimone.

Rivela che l’ebreo Gesù di Nazaret è l’agnello che toglie il peccato del mondo. Con il sacrificio della sua vita, sradica il male dal mondo.

Giovanni lo riconosce, lo indica presente nel mondo e grida:il Mistero è qui!”.

3. Nota bene.

Questo annuncio oggi cade in un mondo che è cambiato.

L’occidente, la nostra terra, sta perdendo le sue radici cristiane. L’Italia non è più cattolica, non è più cristiana, non lo è da molto tempo. … viviamo nella città secolare. Intere masse di uomini e di donne si staccano dalla fede. Gran parte della gente in Occidente ha voltato da tempo le spalle alla religione tradizionale. La pandemia ha svuotato le chiese.

4. Ennio Flaiano, Diario degli errori, 1976.

Abile sceneggiatore cinematografico, anche di Fellini,  è stato anche scrittore di racconti brevi, schizzi, aforismi sulla realtà frantumata. 

La sua è una ricerca destinata al fallimento. Flaiano ha una visione del mondo in cui non la divina provvidenza ma il Male regola la nostra vita. La vita si rivela come una serie di errori concatenati.

La scoperta del male lo allontana dalla concezione religiosa della vita e lo porta sull’orlo del blasfemo. Un male lo ha lacerato intimamente privandolo della creatura più cara, la propria figlioletta colpita da encefalopatia. Flaiano chiama questa perdita “un capitolo sbagliato”.

Perso di vista l’orizzonte cristiano questo intellettuale moderno resta prigioniero di un nichilismo esasperato, amaramente sorridente.

Il Diario si compone di frammenti di prosa datati dagli anni cinquanta agli anni settanta.

Scrisse: “Noi viviamo – grazie a Dio – in un’epoca senza fede”. (Diario degli errori, postumo 1976).

Ennio Flaiano è la cifra di un’epoca in cui non c’è posto per Dio.

5.  Attenti.

In questo mondo siamo chiamati a testimoniare la Presenza del Mistero che è venuto tra noi.

Il Mistero che ci fa esistere, che ci circonda, che suscita le nostre domande, i nostri desideri, è qui! 

Il nostro compito è Testimoniare con la vita anche davanti  alla tragedia più grande; anche davanti alla montagna di spazzatura morale da cui siamo circondati: l’illegalità, la camorra, la corruzione, la cattiva politica, la pedofilia, stalking – e nel mondo del lavoro, il mobbing; il bullismo dei ragazzi che si trasformerà in prepotenza nei rapporti affettivi più nobili

Lui è qui e vincerà su tutti i disastri provocati dalla superbia umana.

6. Alt!

Ma il Mistero – Cristo! – si riconosce solo in forza di un’esperienza in cui “uno” si sente abbracciato.

Cristo non è qualcosa che abbiamo letto sui libri.

Il cristianesimo non è un discorso, sia pure fatto bene e corretto. Il cristianesimo non è una predica. Il cristianesimo deve diventare nostra esperienza, oggi, altrimenti non c’è.

7. Dipinto

Raffaello, Madonna Sistina, 15131514, Dresda. Dipinta per il convento di S. Sisto a Piacenza.

Maria guarda verso lo spettatore. In basso, al centro, si affacciano due angioletti pensosi, tra le realizzazioni più popolari di Raffaello, spesso riprodotti come soggetto indipendente.

La modella fu la donna amata dal pittore. Il volto Maria è un ovale purissimo. Ha la grazia di una ragazzina, quasi una bambina. Il volto non gioioso del bambino ha uno sguardo triste e serio; con i suoi occhi neri e intensi come quelli della madre, guarda diritto davanti a sé.

La madre offre suo figlio conscia del suo destino doloroso.
Il bambino non nasconde la faccia nel seno della madre. Anzi, è sul punto di strapparsi alla sua stretta per andare incontro al suo destino sui suoi piccoli piedi nudi.


Il Mistero è qui! La Madonna, come Giovanni Battista, lo mostra al mondo. Il Mistero è uno di noi, tra di noi.

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