LITURGIA DELLA PAROLA

Dal libro della Sapienza 

Signore, tutto il mondo davanti a te è come polvere sulla bilancia,
come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra.
Hai compassione di tutti, perché tutto puoi, chiudi gli occhi sui peccati degli uomini,
aspettando il loro pentimento.
Tu infatti ami tutte le cose che esistono e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato;
se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure formata.
Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l’avessi voluta? Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all’esistenza? Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue,
Signore, amante della vita.
Poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose.
Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato, perché, messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore.

Parola di Dio.
 

Salmo Responsoriale

R. Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.

O Dio, mio re, voglio esaltarti
e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre. R.
 
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature. R.
 
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza. R.
 
Fedele è il Signore in tutte le sue parole
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto. R.
 

Seconda Lettura

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési 
Fratelli,  preghiamo continuamente per voi, perché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e, con la sua potenza, porti a compimento ogni proposito di bene e l’opera della vostra fede, perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo.
Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui, vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente.
Parola di Dio.
 

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia. Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito;
chiunque crede in lui ha la vita eterna. Alleluia.

Vangelo

Dal Vangelo secondo Luca 
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Parola del Signore.

RIFLESSIONE

1. Vangelo.

Gesù entrò nella città di Gerico … 

Città in grande sviluppo; centro di traffico di merci; passaggio obbligato per Gerusalemme. Lì si pagano le imposte. I concessionari delle imposte – i pubblicani –  collaboravano con l’Impero romano, riscuotendo a loro nome le tasse, spesso con relativa tangente, e godevano di una fama pessima.

Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù … ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura; … salì su un albero.

Gesù alzò lo sguardo e lo vide. Lo chiama: “Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua”.

Zaccheo lo accoglie nella propria casa pieno di gioia; manifesta la generosità verso i poveri:” io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto “.

2. Riflettiamo.

Zaccheo è l’uomo chiuso nelle sue sicurezze: ha occhi che non vedono più.

Le ricchezze impediscono di vedere il Signore.

L’uomo non vede più nulla quando gli idoli di questo mondo lo accecano.

3. Testo scritto da Patrizio Barbaro in memoria di Pier Paolo Pasolini, caro amico di Patrizio.

Regista e giornalista, aveva portato la Rai in università, per filmare gli incontri con gli scrittori. Si accorge che Pasolini aveva uno sguardo penetrante sulla realtà. 

Poco prima di morire (a poco più di quarant’anni,  +1999), sapendo di morire, ha scritto queste parole sullo sguardo:

“Il problema è avere occhi e non saper vedere, non guardare le cose che accadono, nemmeno l’ordito minimo della realtà. Occhi chiusi. Occhi che non vedono più. Che non sono più curiosi. Che non si aspettano che accada più niente. Forse perché non credono che la bellezza esista.

Ma sul deserto delle nostre strade Lei passa, rompendo il finito limite e riempiendo i nostri occhi di infinito desiderio».

4. Attenti

incontro che accade per grazia cambia la nostra vita; trovarsi lì quando Lui passa; e l’uomo vede ciò che prima non riusciva a vedere. Comincia una vita nuova.

5. N. B:

L’incontro con Cristo chiude la nostra storia vecchia ed apre un nuovo cammino.

Chi vede il Signore, vede anche i poveri. 

 … anche noi, cominceremo a vedere tanta gente che cerca cibo negli scarti del mercato. Uomini e donne costretti a vivere nella precarietà, poveri, con la difficoltà di mettere un piatto in tavola. A fine giornata i mercatini rionali della nostra città sono un pellegrinaggio di questuanti di avanzi.

Cominceremo a vedere tanti uomini che sono alla ricerca di una terra, di un lavoro, di un pane.

L’incontro con Cristo genera uomini assetati di giustizia che per amore dell’umanità vanno incontro al prossimo che va amato e difeso.

6. Dipinto:

– lo sguardo pieno di stupore di un bambino.

Di fronte a un avvenimento bello della vita siamo colmi di stupore come questo bambino.

– Preti Mattia, Il velo della Veronica, 1640-1650 circa, Collezione privata.

Nato in Calabria, fu detto il Cavaliere Calabrese; fatto cavaliere dal papa. Fu uno dei più importanti esponenti della pittura napoletana. Napoli subirà l’influenza del più giovane Luca Giordano

Veronica si trova lungo il cammino che porta al Calvario; cerca di asciugare il volto di Gesù. 

Tira fuori un panno di lino e prende un’impronta eterna del volto di Gesù. Si trova lì per caso, come Zaccheo.

Così l’uomo moderno può diventare cristiano; per caso, meglio, per grazia!

Per lo stupore di un incontro non programmato ma che accade.

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