LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
Dal libro del profeta Amos.
Il Signore mi disse:
«Ascoltate questo, voi che calpestate il povero e sterminate gli umili del paese,
voi che dite: “Quando sarà passato il novilunio e si potrà vendere il grano?
E il sabato, perché si possa smerciare il frumento, diminuendo l’efa e aumentando
il siclo e usando bilance false,
per comprare con denaro gli indigenti
e il povero per un paio di sandali?
Venderemo anche lo scarto del grano”».
Il Signore lo giura per il vanto di Giacobbe:
«Certo, non dimenticherò mai tutte le loro opere».
Salmo Responsoriale
Rit.: Benedetto il Signore che rialza il povero.
Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore,
da ora e per sempre.
Su tutte le genti eccelso è il Signore,
più alta dei cieli è la sua gloria.
Chi è come il Signore, nostro Dio,
che siede nell’alto
e si china a guardare
sui cieli e sulla terra?
Solleva dalla polvere il debole,
dall’immondizia rialza il povero,
per farlo sedere tra i prìncipi,
tra i prìncipi del suo popolo.
Seconda Lettura
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timoteo
Figlio mio, raccomando, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità.
Uno solo, infatti, è Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l’ha data nei tempi stabiliti, e di essa io sono stato fatto messaggero e apostolo – dico la verità, non mentisco –, maestro dei pagani nella fede e nella verità.
Voglio dunque che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza contese.
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Gesù Cristo da ricco che era, si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà. Alleluia.
Vangelo
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».
RIFLESSIONE
1.Vangelo
I detti sulla ricchezza.
”Nessun servitore può servire due padroni”.
Il Vangelo presenta la grande alternativa. “Non potete servire Dio e la ricchezza”.
2. Riflettiamo.
I detti sulla ricchezza sono raccomandazioni circa l’uso cristiano della ricchezza.
Sono numerosi gli scandali di disonestà nel trattare il denaro: corruzione, furti, evasione fiscale, falso in bilancio, sottrazione di denaro pubblico … Per questo siamo indotti a pensare che rispetto al denaro l’importante è essere onesti!
Si può essere ricchi senza essere disonesti.
Si può essere nati fortunosamente in una famiglia già ricca, che ha molte proprietà, o essere in possesso di una particolare abilità per far quattrini o aver vinto una lotteria. (slide …)
Pensaci … Cosa vuole dire il vangelo?
Stimiamo le ricchezze come la cosa più importante? La tentazione c’è …
Il denaro, in sé, non è cattivo; anzi la ricchezza è connessa allo sviluppo dell’uomo.
La ricchezza può diventare un idolo, perché può diventare ciò a cui ci si affida per essere sicuri nella vita.
La ricchezza diventa un male se l’uomo poggia su di essa la sua vita.
3. Lucio Anneo Seneca (4 a.C. – 65), autore, filosofo, politico latino.
Fu maestro del giovane Nerone e quando Nerone sale al trono fu il più autorevole consigliere, e pur senza assumere cariche pubbliche, fu in realtà il vero regolatore della politica imperiale (molti atti del principato neroniano risentono dell’influsso di Seneca: è il cosiddetto periodo del “buon governo”); fu accusato di complicità nella congiura contro Nerone; ricevuto l’ordine di uccidersi, dimostrò effettivamente nel suo ultimo giorno di saper sfidare quella morte che egli aveva dichiarato di attendere con serenità in tutti i giorni della sua vita.
Il De vita beata è il VII libro dei Dialoghi di Lucio Anneo Seneca (58 d.C.?).
Seneca sostiene che nelle ricchezze non si trova la felicità; non dobbiamo farci possedere da esse. “È grande chi sa essere povero nella ricchezza”.
4. Attenti.
La ricchezza non deve rapire il cuore dell’uomo.
L’uomo saggio sa che la sicurezza della vita non è poggiata sulla ricchezza; egli è consapevole della sua fragilità e non monta in superbia.
La ricchezza è un ostacolo alla fede? Se poniamo in essa la certezza del nostro futuro.
L’uomo moderno ha scelto di servire la ricchezza; dimentica Cristo per accumulare la”roba”. La ricchezza non assicura la salvezza, anzi potrebbe persino comprometterla seriamente.
Dipinto:
– Paperon de’ Paperoni , personaggio immaginario dei fumetti e cartoni animati Disney, ideato da Carl Barks nel 1947. Definito “il papero più ricco del mondo“, è lo zio miliardario di Paperino. Paperone incarna il mito americano della ricchezza.
Siamo tentati tutti di attaccarci alla ricchezza.
–Philippe de Champaigne: part. Ultima Cena, 1652. Artista francese, preferito del potente cardinale Richelieu, primo ministro del re di Francia.
Pittura lucida e rigorosa, severa, ben definita. Lo scopo non è commuoverci ma una meditazione pensosa; con un accento di severità e pessimismo.

Giuda il traditore stringe il sacchetto dei soldi.
Giuda per trenta denari tradì Gesù. La ricchezza rapì il suo cuore.

La ricchezza può accecare; impedisce di riconoscere ciò che dà sicurezza vera alla vita.