LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
Dal libro dell’Esodo
In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Va’, scendi, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicata! Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: Ecco il tuo Dio, Israele; colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’ Egitto».
Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato questo popolo: ecco, è un popolo dalla dura cervice. Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori . Di te invece farò una grande nazione».
Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: «Perché, Signore, si accenderà la tua ira contro il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto con grande forza e con mano potente?
Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo, e tutta questa terra, di cui ho parlato, la darò ai tuoi discendenti e la possederanno per sempre».
Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Rit: Ricordati di me, Signore, nel tuo amore.
Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato. Rit.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non respingermi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito. Rit.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi. Rit.
Seconda Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo a Timoteo
Figlio mio, rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla fede, e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù.
Questa parola è degna di fede e di essere accolta da tutti: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Gesù Cristo ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta la sua magnanimità, e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna.
Al Re dei secoli, incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Parola di Dio.
Vangelo
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola:
«Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».
Parola del Signore
RIFLESSIONE
1.Vangelo
Gesù racconta due parabole. Nella prima, quella della pecorella smarrita, Dio è come il pastore: “Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, …?”
Nella seconda, quella della moneta perduta, Dio è come la donna: “quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, …?”
Si concludono allo stesso modo. Chi trova ciò che ha perduto, coinvolge amici e vicini nella gioia:
“Rallegratevi con me, perché ho trovato …”.
L’insegnamento finale: “Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte.”
2. Riflettiamo.
Le parabole rivelano il volto di Dio. La gioia del Signore è ritrovare l’uomo che si era perduto. Dio è instancabile cercatore dell’uomo smarrito.
3. Nota Bene
Oggi sembra che l’uomo abbia smarrito il proprio volto. L’uomo cerca ciò che soddisfa la sua istintività.
Vedi il bere fino allo sballo, l’alta velocità, il delirio calcistico con gli ultras che si trasformano in teppisti; l’uso di sostanze stupefacenti; stupefacenti assunti non più solo da emarginati o deviati bensì da persone istruite, benestanti ed integrate nel tessuto sociale, che si affidano alle droghe per divertimento, anche qui al Vomero;
le scommesse, bingo, SuperEnalotto, videogiochi …
le slot- machines; queste pericolose macchine mangiasoldi sono un sistema di gioco d’azzardo elettronico molto comune nei bar, nelle case da gioco e nei centri scommesse. Quando si passa dal vizio alla dipendenza anche i genitori sono aggrediti e picchiati dai figli alla ricerca di soldi per acquistare droga e giocare alle slot machines.
4. Attenti.
Il mistero della misericordia non abbandona nessuno.
5. Papa Francesco, Udienza Generale, Piazza San Pietro, Mercoledì, 4 maggio 2016
“Dio non conosce la nostra attuale cultura dello scarto, in Dio questo non c’entra. Dio non scarta nessuna persona; Dio ama tutti, cerca tutti: uno per uno! Lui non conosce questa parola “scartare la gente”, perchè è tutto amore e tutta misericordia”.
6. Osserva …
Il Signore cerca ciascuno di noi; la singola persona umana. Egli vede il singolo, non una folla senza volto. Si prende cura di ogni figlio di una mamma.
Il cristianesimo è l’amore all’uomo, ad ogni singolo uomo.
Il Dio della misericordia ritrova l’uomo smarrito innanzitutto attraverso l’umanità di coloro che gli danno testimonianza.
Dipinto:
Juan Martínez Montañés, Una delle sue opere più note è il Cristo de la Clemencia, 1603, che si trova nella Cattedrale di Siviglia.

Scultore. Fu il principale esponente della Scuola di Siviglia; soprannominato dai suoi contemporanei “il Dio del legno”. Montañés era solito prendere la comunione prima di mettersi al lavoro.

La vera sofferenza di Dio non è il suo dolore fisico, ma gli uomini che si sono perduti.
