LITURGIA DELLA PAROLA

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura

Dal libro del profeta Isaia

Così dice il Signore: «Io verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria.

Io porrò in essi un segno e manderò i loro superstiti alle popolazioni di Tarsis, Put, Lud, Mesec, Ros, Tubal e Iavan, alle isole lontane che non hanno udito parlare di me e non hanno visto la mia gloria; essi annunceranno la mia gloria alle genti.

Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti come offerta al Signore, su cavalli, su carri, su portantine, su muli, su dromedari, al mio santo monte di Gerusalemme – dice il Signore – , come i figli d’Israele portano l’offerta in vasi puri nel tempio del Signore.

Anche tra loro mi prenderò sacerdoti levìti, dice il Signore».

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

Rit.:  Tutti i popoli vedranno la gloria del Signore.

Genti tutte, lodate il Signore,

popoli tutti, cantate la sua lode.

Perché forte è il suo amore per noi

e la fedeltà del Signore dura per sempre. 

Seconda Lettura

Dalla lettera degli Ebrei

Fratelli, avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli:

“Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui;

perché il Signore corregge colui che egli ama e percuote  chiunque riconosce come figlio”.

E’ per la vostra correzione che voi soffrite!

Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non viene  corretto dal padre? Certo, sul momento, ogni correzione non sembra causa di gioia, ma di tristezza;

dopo però arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati.

Perciò, rinfrancate le mani inerti e le ginocchia fiacche e camminate diritti con i vostri piedi, perché il piede che zoppica non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire.

Parola di Dio.

Canto al Vangelo

Alleluia, alleluia. Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Alleluia.

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».

Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.

Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”.

Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”.

Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.

Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio.

Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi». 

Parola del Signore.

RIFLESSIONE

1. Vangelo

Mentre era in cammino un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».

Gesù risponde: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, …”. Per raggiungere la salvezza non basta un semplice desiderio; ci è chiesto un impegno.

Segue una parabola con l’immagine del padrone di casa che si alzerà e chiuderà la porta.

Quelli rimasti fuori credono di non  meritare l’esclusione.

Allora il padrone chiarisce il motivo dell’esclusione: “Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”.

2. Riflettiamo.

Per entrare nel numero dei salvati non basta l’iscrizione anagrafica sui registri di battesimo.

Ci vuole una vita di fede autentica, cioè vissuta secondo giustizia.

La salvezza è data a chi opera secondo giustizia.

La salvezza richiede una lotta; la dura scelta di vivere secondo giustizia.

3. Il vero peccato che ci distacca da Dio è l’ingiustizia.

La frattura tra fede e vita … belle preghiere, senza praticare la giustizia.

Operare secondo giustizia è la strada che porta alla salvezza. Ogni nostra azione è un passo verso il Signore che viene. Ogni nostra azione anticipa il giudizio finale, la Sua venuta.

4. Michelangelo Buonarroti, Rime, 286. (1554)

Fu un artista tanto geniale quanto irrequieto. In tarda età si dedicò a un’intensa e austera religiosità.

Il grande artista pensava che la salvezza si guadagnasse con un faticoso cammino ascetico; la vita cristiana per lui era un dramma; una lotta contro gli istinti per ottenere la salvezza.

Pur tuttavia non gli sfuggiva che essa è innanzitutto dono che viene da Dio.

Ma che poss’io, Signor, s’a me non vieni
coll’usata ineffabil cortesia?  

(ineffabile: che non si può esprimere a parole, è proprio di Dio; cortesia: benevolenza).

5. Attenti

Tutti i meriti – conquistati faticosamente dall’uomo – non sono sufficienti per ottenere la salvezza. La misericordia di Cristo salva l’uomo.

Dipinto:

Michelangelo, Giudizio Universale, part. Cristo Giudice e dannato. 1536-1541 Parete di fondo della Cappella Sistina.                                                                                                                                                             

Il dipinto rappresenta il giudizio Universale, nel momento in cui Cristo giudice irrompe con potenza e forza. I dannati sono segnati dal tormento e dalla disperazione.

L’angoscia del volto inquietante del dannato, che si sente perduto,  indica la lontananza da Cristo di colui che ha operato l’ingiustizia.   

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