LITURGIA DELLA PAROLA

PRIMA LETTU RA

Dal libro del Qoèlet

Vanità delle vanità, dice Qoèlet, vanità delle vanità: tutto è vanità.

Chi ha lavorato con sapienza, con scienza e con suc­cesso dovrà poi lasciare la sua parte a un altro che non vi ha per nulla faticato. Anche questo è vanità e un grande male.

Infatti, quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupazioni del suo cuore, con cui si affanna sotto il sole? Tutti i suoi giorni non sono che dolori e fastidi penosi; neppure di notte il suo cuore riposa. Anche questo è vanità!

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Rit.:  Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.

Tu fai ritornare l’uomo in polvere, quando dici:

«Ritornate, figli dell’uomo». Mille anni, ai tuoi occhi,

sono come il giorno di ieri che è passato,

come un turno di veglia nella notte.

Tu li sommergi:

sono come un sogno al mattino, come l’erba che germoglia;

al mattino fiorisce e germoglia,

alla sera è falciata e secca.

Insegnaci a contare i nostri giorni

e acquisteremo un cuore saggio.

Ritorna, Signore: fino a quando?

Abbi pietà dei tuoi servi!

Saziaci al mattino con il tuo amore:

esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.

Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:

rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,

l’opera delle nostre mani rendi salda.

SECONDA LETTURA

Dalla Lettera di san Paolo apostolo ai Colossési

Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra.

Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.

Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria.

Non dite menzogne gli uni agli altri: vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato.

Qui non vi è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti.

Parola di Dio.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia. Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.

Alleluia.

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».

E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lonta­ni da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».

Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse -: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vi­ta. E quello che hai preparato, di chi sarà?”.

Così è di chi ac­cumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

Parola del Signore.

RIFLESSIONE

1. Vangelo

Gesù mette in guardia contro il desiderio di possedere sempre di più: “Fate attenzione e tenetevi lonta­ni da ogni cupidigia ... “

Poi racconta la parabola dell’uomo ricco. Quest’uomo progetta il suo futuro senza tener conto dell’ imprevedibilità della morte. Accumula, accumula … Accumulati tutti i beni,  disse a se stesso:Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. MaDio quella notte stessa gli chiede la vita: “Stolto,… E quello che hai preparato, di chi sarà?”.

2. Riflettiamo.

La vita non dipende da ciò che uno possiede.

Il vangelo condanna la cupidigia, la smodata brama delle ricchezze; il desiderio sfrenato di possedere sempre di più. Si chiama avidità.

La cupidigia è la radice di tutti i mali. (la camorra, le stese … per i soldi) 

Il desiderio di appropriarsi senza misura dei beni terreni.

3. Dante Alighieri, Paradiso, Canto XXVII, 121-123

Siamo nel Paradiso, ove maggiormente risplende la gloria di Dio.

Invettiva di Beatrice contro la cupidigia degli uomini. Beatrice accusa la cupidigia degli uomini.

Oh cupidigia che i mortali affonde 
sì sotto te, che nessuno ha podere 
di trarre li occhi fuor de le tue onde!

(Oh, cupidigia che immergi i mortali sotto di te, al punto che nessuno riesce a spingere lo sguardo fuori dalle tue onde).

La cupidigia affonda gli uomini e impedisce loro di sollevare lo sguardo al Cielo.

4. Attenti.

La cupidigia è un’ inclinazione cattiva che acceca l’uomo; impedisce di vedere Dio.

Papa FRANCESCO, MESSAGGIO PER LA QUARESIMA 2019

“Il peccato che abita nel cuore dell’uomo porta allo sfruttamento del creato, persone e ambiente, secondo quella cupidigia insaziabile che ritiene ogni desiderio un diritto e che prima o poi finirà per distruggere anche chi ne è dominato”.

5. N. B.

Chi desidera di possedere sempre di più, dimentica il grande valore della povertà evangelica.

La povertà evangelica aiuta a riscoprire la bellezza di una vita che trova in Dio la sua sicurezza.

6. Dipinto:  

Centro Aletti, S. Francesco e il crocifisso, mosaico.

Il  Centro Aletti, a Roma, è uno spazio in cui un gruppo di artisti cristiani vive, prega e lavora insieme.

Marko Ivan Rupnik è il direttore. Artista, teologo e presbitero gesuita sloveno.

Il centro ha realizzato famosi mosaici in tutt’Europa e cerca di richiamare nell’arte moderna la tradizione religiosa e artistica russa.

Nel 1205 San Francesco pregò dinanzi al crocifisso di San Damiano, ricevendone la chiamata a lavorare per la Chiesa del Signore.

L’avidità e l’avarizia si poggiano su una grande illusione: che il  benessere materiale possa dare  la felicità. Il poverello identificò in Cristo il volto da cui possiamo sperare la felicità.

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