LITURGIA DELLA PAROLA

PRIMA LETTU RA

Dal Libro della Gènesi

In quei giorni, il Signore apparve ad Abramo alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno.

Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall’ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. Si vada a prendere un po’ d’acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l’albero. Andrò a prendere un boccone di pane e ristoratevi; dopo potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa’ pure come hai detto».

Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: «Presto, tre sea di fior di farina, impastala e fanne focacce». All’armento corse lui stesso, Abramo; prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. Prese panna e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse loro. Così, mentre egli stava in piedi presso di loro sotto l’albero, quelli mangiarono.

Poi gli dissero: «Dov’è Sara, tua moglie?». Rispose: «È là nella tenda». Riprese: «Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio».

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Rit. :   Chi teme il Signore, abiterà nella sua tenda.

Colui che cammina senza colpa, pratica la giustizia

e dice la verità che ha nel cuore,

non sparge calunnie con la sua Lingua. ~.

Non fa danno al suo prossimo

e non lancia insulti al suo vicino.

Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,

ma onora chi teme il Signore. ~.

Non presta il suo denaro a usura

e non accetta doni contro l’innocente.

Colui che agisce in questo modo

resterà saldo per sempre. ~.

SECONDA LETTURA

Dalla Lettera di san Paolo apostolo ai Colossési

Fratelli, sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che, dei patimenti di Cri­sto, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa.

Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affida­tami da Dio verso di voi di portare a compimento la parola di Dio, il mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi.

A loro Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo alle genti: Cristo in voi, speranza della glo­ria. È lui infatti che noi annunciamo, ammonendo ogni uomo e istruendo ciascuno con ogni sapienza, per rendere ogni uo­mo perfetto in Cristo.

Parola di Dio.

Canto al Vangelo

Alleluia, alleluia. Beati coloro che custodiscono la parola di Dio con cuore integro e buono,
e producono frutto con perseveranza. Alleluia.Alleluia.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.

Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua pa­rola. Marta invece era distolta per i molti servizi.

Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è biso­gno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

Parola del Signore.

RIFLESSIONE

Vangelo.

L’episodio di Marta e Maria .

Gesù entrò in un villaggio; “una donna, di nome Marta, lo ospitò”.

La sorella, Maria, ai piedi del Signore, ascoltava la sua pa­rola. Discepola davanti al Maestro.

Marta invece era distolta per i molti servizi cioè dal lavoro necessario per offrire un pranzo dignitoso.

Marta fa osservare che la sorella l’ha lasciata sola a servire; Gesù risponde: “Maria ha scelto la parte migliore”.

Riflettiamo.

Marta sceglie le cose da fare e non la persona da incontrare.

Si fa soffocare dalle molte cose da fare. La sua generosità la allontana dal Signore. Maria insegna a dare attenzione alla persona.

Accoglienza è preparare una tavola ma anche saper ascoltare, entrare in relazione con l’ospite.

N.B.

Viviamo in un contesto sociale in cui le persone sono diventate come estranee. Tra le persone si è introdotta una distanza.

Il covid-19 ha amplificato questa distanza.

L’altro è percepito come un pericolo da cui difendersi. Che cosa ci rende capaci di spalancare la casa all’accoglienza?

La sua Presenza.

Lui ci apre all’accoglienza dell’altro.

Ricordiamo l’esortazione della Lettera agli Ebrei: «Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo».

Qui la lettera sembra “aprirsi” a una scrittura più semplice e facilmente comprensibile. L’autore ricorda ai primi cristiani a cui scrive i doveri più importanti, le cose da non tralasciare mai: l’amore fraterno, l’ospitalità …

In tutto ciò che facciamo, l’importante è riconoscere la presenza di Cristo.

OMELIA di papa FRANCESCO,  Basilica di San Pietro, Mercoledì, 29 giugno 2022;

“Una Chiesa senza catene e senza muri, in cui ciascuno possa sentirsi accolto e accompagnato … Una Chiesa libera e umile, … che si lascia animare dalla passione per l’annuncio del Vangelo e dal desiderio di raggiungere tutti e accogliere tutti.”

Attenti

Per il discepolo, accogliere è la coscienza della presenza di Cristo nell’altro.

Dipinto:

– Scuola di Cimabue, Il bacio di Giuda, 1280 circa, Assisi. Chiesa superiore di S. Francesco.

Giuda si accosta a Gesù, lo bacia e lo indica alla folla armata per arrestarlo.

Gesù lo saluta dicendogli:”Amico”. Ha chiamato amico perfino chi lo tradiva.

Lui ci rende capaci di accogliere ogni uomo; nella notte del tradimento si è rivolto perfino a Giuda chiamandolo «Amico!», superando ogni  lontananza.

SEZIONE FANCIULLI

Re dei RE, Dio dell’impossibile

Re dei RE,  Dio dell’impossibile

Hai sollevato i nostri volti dalla polvere
Le nostre colpe hai portato su di te
Signore ti sei fatto uomo in tutto come noi
Per amore

Figlio dell’Altissimo, povero tra i poveri
Vieni a dimorare tra noi
Dio dell’impossibile, Re di tutti i secoli
Vieni nella tua maestà

Re dei re, i popoli ti acclamano
I cieli ti proclamano re dei re

Luce degli uomini, regna col tuo amore tra noi, noi, noi, noi

Ci hai riscattati dalla stretta delle tenebre
Perché potessimo glorificare te
Hai riversato in noi la vita del tuo Spirito
Per amore

Figlio dell’Altissimo, povero tra i poveri
Vieni a dimorare tra noi
Dio dell’impossibile, re di tutti i secoli
Vieni nella tua maestà

Re dei re, i popoli ti acclamano
I cieli ti proclamano re dei re
Luce degli uomini, regna col tuo amore tra noi, noi, noi, noi

Tua è la gloria per sempre
Tua è la gloria per sempre
Gloria, gloria
Gloria, gloria

Figlio dell’Altissimo, povero tra i poveri
Vieni a dimorare tra noi
Dio dell’impossibile, re di tutti i secoli
Vieni nella tua maestà

Re dei re, i popoli ti acclamano
I cieli ti proclamano re dei re
Luce degli uomini, regna col tuo amore tra noi, noi, noi, noi