LTURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura

Dal libro dei Proverbi
Così parla la Sapienza di Dio:
«Il Signore mi ha creato come inizio della sua attività, prima di ogni sua opera, all’origine.
Dall’eternità sono stata formata, fin dal principio, dagli inizi della terra.
Quando non esistevano gli abissi, io fui generata, quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d’acqua;
prima che fossero fissate le basi dei monti, prima delle colline, io fui generata,
quando ancora non aveva fatto la terra e i campi né le prime zolle del mondo.
Quando egli fissava i cieli, io ero là;  quando tracciava un cerchio sull’abisso,
quando condensava le nubi in alto, quando fissava le sorgenti dell’abisso,
quando stabiliva al mare i suoi limiti, così che le acque non ne oltrepassassero i confini,
quando disponeva le fondamenta della terra, io ero con lui come artefice
ed ero la sua delizia ogni giorno:
giocavo davanti a lui in ogni istante, giocavo sul globo terrestre, ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo».

Parola di Dio.
 

Salmo Responsoriale

Rit. O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!

Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi? R.
 
Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi. R.
 
Tutte le greggi e gli armenti
e anche le bestie della campagna,
gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari. R.
 

Seconda Lettura

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio.
E non solo: ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza.
La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Parola di Dio.
 

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, a Dio, che è, che era e che viene.  Alleluia.
 

Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

Parola del Signore.

RIFLESSIONE

Vangelo.

Celebriamo il mistero della Trinità santa. Il mistero del Padre, del Figlio e dello Spirito.

Riflettiamo.

Nelle parole del Vangelo si prefigura il Mistero della Trinità. Il vangelo racconta non solo la storia di Gesù, ma la Storia del Padre, del Figlio e dello Spirito.

La chiesa dei primi secoli, per dire la presenza dei Tre nell’unico Dio, ha adoperato il termine Trinità; il termine vuole dire la presenza dei tre senza dimenticare l’unità fondamentale.

Un momento … Cosa si può dire della Trinità?

Il mistero della Trinità è l’Uno Assoluto ed insieme è Comunione.

C’è un solo Dio; non è un’unità monolitica, ma l’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito.

Il Mistero è Comunione.

Attenti

Possiamo capire meglio la nostra vita a partire dalla verità del Mistero.

Il Mistero della Trinità rivela che l’uomo è fatto per la comunione. L’uomo è fatto per la comunione perché è fatto a immagine di Dio.

L’uomo è un essere socievole.

… vivere insieme non è solo dettato da esigenze materiali; anche se l’uomo avesse tutto ciò di cui ha bisogno tenderebbe lo stesso a vivere insieme ad altri. L’uomo è intimamente sociale per la struttura stessa del suo essere.

Aristotele (IV sec. a. C.), Politica.

La Politica è un’opera del filosofo greco Aristotele che tratta l’amministrazione della polis.

Contiene la celeberrima definizione dell’uomo quale «animale politico»  e in quanto tale portato per natura a unirsi ai propri simili. 

Scrisse: “L’uomo è per natura un essere sociale … è evidente che l’uomo sia un essere sociale più di ogni ape e più di ogni animale da gregge”.

L’uomo è un animale politico; non per una convenzione fatta a tavolino.

L’uomo tende per natura ad aggregarsi con altri individui e a costituirsi in società.

Nota Bene.

L’uomo scopre che è fatto per la comunione quando entra in una compagnia.

Nel vivere un’esperienza di relazione l’uomo scopre che la sua natura più profonda è vivere  in comunione. Scopre di essere fatto per la comunione come scopre un bel paesaggio: tu non lo hai mai visto, ma quando sta sotto i tuoi occhi ti colpisce, scopri una realtà meravigliosa.

Concludendo …

L’uomo, creato a immagine di Dio, è fatto per la comunione.

L’io solitario è un io perduto.

Dipinti:

–  Pierre-Auguste Renoir, Coppia in barca (Renoir e Aline Charigot , la sua modella preferita ma anche compagna di vita, poi moglie), 1880, Boston.  

Francese, tra i massimi esponenti dell’impressionismo. I dipinti di Renoir sono notevoli per la luce vibrante dei  colori. Con liberi e veloci tocchi di colore le sue figure si fondono morbidamente tra di loro e con lo sfondo.

Il dipinto cattura il momento idilliaco in cui un uomo fa la corte ad una ragazza.

Uomini e donne condividono il piacere di incontrarsi.

L’uomo sente l’esigenza di realizzarsi in una compagnia in cui ritrova se stesso.

2.Hungarian Unknown Masters, Santa Trinità, c. 1450 , by Budapest, Hungarian.

L’ Uomo dei dolori sorretto da Dio Padre, con lo Spirito Santo nelle sembianze di una colomba.


E’ nel mistero della Trinità la radice del fatto che l’io non è stato creato per essere solo.

Alla fine H146, Te Deum, CHARPENTIER

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