LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
Dal libro del Siracide
Quando si scuote un setaccio restano i rifiuti; così quando un uomo discute, ne appaiono i difetti.
I vasi del ceramista li mette alla prova la fornace, così il modo di ragionare è il banco di prova per un uomo.
Il frutto dimostra come è coltivato l’albero, così la parola rivela i pensieri del cuore.
Non lodare nessuno prima che abbia parlato, poiché questa è la prova degli uomini.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
R. E’ bello rendere grazie al Signore.
E’ bello rendere grazie al Signore
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunciare al mattino il tuo amore,
la tua fedeltà lungo la notte. R.
Il giusto fiorirà come palma,
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore,
fioriranno negli atri del nostro Dio. R.
Nella vecchiaia daranno ancora frutti,
saranno verdi e rigogliosi,
per annunciare quanto è retto il Signore,
mia roccia: in lui non c’è malvagità. R.
Seconda Lettura
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, quando questo corpo corruttibile si sarà vestito d’incorruttibilità e questo corpo mortale d’immortalità, si compirà la parola della Scrittura: “La morte è stata inghiottita nella vittoria.
Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?”
Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la Legge. Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo! Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, progredendo sempre più nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia. Risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita. Alleluia.
Vangelo
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: “Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: ‹Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio›, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda”.
Parola del Signore.
RIFLESSIONE
Una prima breve parabola contenuta nell’ultima parte del discorso che Gesù rivolge ai suoi discepoli in un luogo pianeggiante.
“Può forse un cieco guidare un altro cieco?
Segue una seconda parabola:“Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello …?”
Vangelo.
Una prima breve parabola contenuta nell’ultima parte del discorso che Gesù rivolge ai suoi discepoli in un luogo pianeggiante. “Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso?
Segue una seconda parabola: Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?
Riflettiamo
Gesù era circondato da falsi maestri; questi avevano la presunzione di essere guide; sempre pronti a giudicare e condannare gli altri.
Nella prima parabola insegna che: Uno Solo è la vera Guida. Senza Cristo siamo ciechi che guidano altri ciechi.
Il discepolo può essere guida di altri solo se egli stesso si lascia guidare dal Maestro.
La seconda parabola ci mette in guardia a non abbandonarci a un vizio terribile: Alcuni sono sempre pronti a giudicare gli altri.
Sono come giudici sempre pronti a censurare i difetti degli altri senza vedere i propri.
Un proverbio napoletano: “Nisciuno vede ‘o scartiello sujo” .
Si è pronti a giudicare e a puntare il dito accusatore verso gli altri. Senza vedere i propri difetti.
Madre Teresa di Calcutta, santa della carità: “Se giudichi le persone, non avrai tempo per amarle”.
Le persone vanno rispettate. Ognuno ha una storia che spesso cela una profonda sofferenza.
Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile. Sempre.
Attenti
Cristo chiede di andare incontro all’altro senza giudicarlo, accogliendolo da fratello.
Chiede un’apertura totale verso l’altro.
Nota Bene
Perché questa facilità a notare i difetti degli altri e a scivolare nella mormorazione, nella diffamazione e nella calunnia?
Chi dimentica Cristo giustifica sempre se stesso … e condanna l’altro.
La memoria di Cristo, continuamente richiamata, tiene alta la qualità della vita cristiana.
Dipinti:
Pietro de Saliba, Cristo coronato di spine, Treviso, Museo Diocesano, (sec. XVI); pittore siciliano di Messina. La sua formazione avviene nella bottega di Antonello da Messina.

Gli occhi, abbassati con infinita tenerezza davanti ai suoi persecutori, esprimono una profonda tristezza.
Col suo sacrificio ci ha legati per sempre a sé.

Vivere moralmente – senza giudicare, senza calunniare – è un amore a quell’Uomo che rende diverso il nostro modo di agire. Rende alta la nostra statura umana.