LITURGIA DELLA PAROLA

Colletta 

Il tuo aiuto, Dio onnipotente, ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito, 
perché possiamo conoscere ciò che è conforme alla tua volontà e attuarlo nelle parole e nelle opere. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo. 

Prima Lettura 

Dal primo libro di Samuele 

In quei giorni, Saul si mosse e scese al deserto di Zif, conducendo con sé tremila uomini scelti di Israele, per ricercare Davide nel deserto di Zif. 
Davide e Abisai scesero tra quella gente di notte ed ecco, Saul dormiva profondamente tra i carriaggi e la sua lancia era infissa a terra presso il suo capo, mentre Abner con la truppa dormiva all’intorno. 
Abisai disse a Davide: “Oggi Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico. Lascia dunque che io l’inchiodi a terra con la lancia in un sol colpo e non aggiungerò il secondo”. Ma Davide disse ad Abisai: “Non ucciderlo! Chi mai ha messo la mano sul consacrato del Signore ed è rimasto impunito?”. 
Davide portò via la lancia e la brocca dell’acqua che era presso il capo di Saul e tutti e due se ne andarono; nessuno vide, nessuno se ne accorse, nessuno si svegliò: tutti dormivano, perché era venuto su di loro un torpore mandato dal Signore. 
Davide passò dall’altro lato e si fermò lontano sulla cima del monte; vi era grande spazio tra di loro. 
Davide gridò: “Ecco la lancia del re, passi qui uno dei servitori e la prenda! Il Signore renderà a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà, dal momento che oggi il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano sul consacrato del Signore”. 

Parola di Dio. 
 

Salmo Responsoriale 

 
R.  Il Signore è buono e grande nell’amore. 

Benedici il Signore, anima mia, 
quanto è in me benedica il suo santo nome. 
Benedici il Signore, anima mia, 
non dimenticare tutti i suoi benefici. R. 

Egli perdona tutte le tue colpe, 
guarisce tutte le tue infermità; 
salva dalla fossa la tua vita, 
ti circonda di bontà e misericordia. R. 

Misericordioso e pietoso è il Signore, 
lento all’ira e grande nell’amore. 
Non ci tratta secondo i nostri peccati, 
non ci ripaga secondo le nostre colpe. R. 

Come dista l’oriente dall’occidente, 
così egli allontana da noi le nostre colpe. 
Come è tenero un padre verso i figli, 
così il Signore è tenero 
verso quelli che lo temono. R. 

Seconda Lettura 

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 
Fratelli, il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l’ultimo Adamo divenne spirito datore di vita. 
Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale. 
Il primo uomo, tratto dalla terra, è fatto di terra; il secondo uomo viene dal cielo. Come è l’uomo terreno, così sono quelli di terra; e come è l’uomo celeste, così anche i celesti. 
E come eravamo simili all’uomo terreno, così saremo simili all’uomo celeste. 
Parola di Dio. 
  

Acclamazione al Vangelo 

Alleluia, alleluia. Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore: 
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Alleluia. 

Vangelo 

Dal Vangelo secondo Luca 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non richiederle indietro. 
E come volete gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. 
Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gl’ingrati e i malvagi. 
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso . 
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio”. 

Parola del Signore. 
 

Sulle offerte 

O Signore, in obbedienza al tuo comando celebriamo questi misteri: 
fa’ che i doni offerti in onore della tua gloria ci conducano alla salvezza eterna. 
Per Cristo nostro Signore. 

Dopo la comunione 

Dio onnipotente, il pegno di salvezza ricevuto in questi misteri ci conduca alla vita eterna. 
Per Cristo nostro Signore. 

RIFLESSIONE

Vangelo.  

Gesù rivolge ai suoi discepoli una richiesta radicale: Amate i vostri nemici.  

Poi commenta con dei paradossi: fate del bene a coloro che vi odiano … benedite coloro che vi maledicono … pregate … per coloro che vi maltrattano. 

Gesù non chiede passività di fronte al male subìto ma un disporsi a non considerare l’altro un nemico; è una richiesta in contrasto con la mentalità di violenza che domina nel mondo. 

Gesù chiede ai discepoli di rendere visibile l’amore del Padre:”Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso”. 

 Esemplifica:“Non giudicate …, non condannate …, perdonate …”.  

Riflettiamo  

Il male ricevuto può scatenare sentimenti di vendetta, desiderio di farsi giustizia 

Davanti al male subìto il vangelo offre un percorso positivo per trasformare l’uomo. Lo rende capace di perdonare. 

La misericordia e il perdono sono la novità del cristianesimo. 

Ignazio Silone, Il segreto di Luca,romanzo,  1956. 

Silone era abruzzese; partecipò al partito comunista ma deluso se ne distaccò con l’avvento dello stalinismo. Cristiano senza chiesa, i suoi scritti sono permeati di richiami ai valori del Vangelo. 

Nel romanzo la nobile storia d’amore di Luca Sabatini, uomo innocente condannato all’ergastolo.  

L’ex ergastolano, riconosciuto innocente, torna a casa; è graziato dopo quarant’anni di prigione perché il vero autore del delitto di cui era stato accusato, in punto di morte, confessò di essere colpevole. Luca si era dichiarato innocente ma non offrì un alibi per liberarsi dall’accusa di omicidio. Perché? La notte dell’omicidio, Luca era a casa della donna amata, già sposata ma mai sfiorata da Luca, per dirle che se lei dava il permesso lui avrebbe sposato a malincuore un’altra donna. Quando fu indiziato per l’omicidio, per motivi di nobiltà di cuore, Luca non parla. Non voleva gettare un’ombra sulla donna amata.  Sulla base di semplici indizi e senza una prova, fu giudicato colpevole e condannato all’ergastolo.  

Dal Pubblico Ministero gli furono rivolte numerose domande sulla sua vita privata.  

Durante l’interrogatorio egli guardava fisso qualcosa sulla parete, al di sopra del presidente. “Cosa guardate?” gli gridò il presidente.  

“Gesù in croce” gli rispose Luca; “non è permesso?”  

“Dovete guardare in faccia chi vi parla” gridò il presidente. “Scusate” replicò Luca “ma anche Lui mi parla; perché non lo fate tacere?” … 

Alla fine del dibattimento, come d’uso, il presidente chiese all’imputato se avesse da dire qualcosa, prima che i giurati si ritirassero in camera di consiglio. Luca mosse lievemente le labbra. “Più forte” gridò il presidente. Ma Luca arrossì e lo guardò imbarazzato. “Cosa avete detto?” insisté il presidente. “Che Iddio vi perdoni” disse Luca.  

Emerge in questa pagina il cristianesimo di Silone, senza Dio ma pieno di Vangelo. 

Quest’uomo del popolo pronuncia la parola più cara alla tradizione cristiana:  

“Dio vi perdoni “, rivolta al giudice. 

Nota Bene 

Il perdono è imitazione della misericordia del Padre. Non è una parola astratta. E’ un uomo!  

Un uomo che è venuto al mondo dal seno di una ragazza di 17 anni, che giocava nel cortile di casa, camminava per le strade e parlava nelle piazze. Poi gli hanno teso un complotto; gli  hanno messo le mani addosso; lo hanno arrestato, giudicato e condannato. Il delinquente lo hanno liberato e Lui, l’innocente, è stato condannato. Poi lo hanno steso su una croce.  

Da quando lo hanno appeso alla croce, tutto il mondo sa la misura della misericordia di Dio; è infinita, è un abbraccio infinito. 

Scultura:  

Juan de Mesa, Crocifissione, 1622 ca. Convento de Santa Isabel (Sevilla). Detto Cristo de la Misericordia. 

scultorespagnolo, del periodo Barocco 

Le opere hanno un elevato realismo e una grande vivacità drammatica. 

Colpisce l’intensa umanità della figura di Cristo che ha gli occhi rivolti verso il basso, verso i suoi persecutori.  

Quell’uomo che disse: “Amate i vostri nemici”, dalla croce perdonò i suoi persecutori. 

SEZIONE FANCIULLI

Signore quante volte