LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
Dal libro del profeta Isaia
Nell’anno in cui morì il re Ozia, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. Sopra di lui stavano dei serafini, ognuno aveva sei ali. Proclamavano l’uno all’altro dicendo:
«Santo, santo, santo il Signore degli eserciti!.
Tutta la terra è piena della sua gloria».
Vibravano gli stipiti delle porte al risuonare di quella voce, mentre il tempio si riempiva di fumo. E dissi:
«Ohimè! Io sono perduto,
perché un uomo dalle labbra impure io sono
e in mezzo a un popolo dalle labbra impure io abito;
eppure i miei occhi hanno visto il re, il Signore degli eserciti».
Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall’altare. Egli mi toccò la bocca e disse:
«Ecco, questo ha toccato le tue labbra,
perciò è scomparsa la tua colpa e il tuo peccato è espiato».
Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!».
Salmo Responsoriale
Rit.: Cantiamo al Signore, grande è la sua gloria..
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dei, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome
per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.
Ti renderanno grazie, Signore, tutti i re della terra,
quando ascolteranno le parole della tua bocca.
Canteranno le vie del Signore:
grande è la gloria del Signore!.
La tua destra mi salva.
Il Signore farà tutto per me.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue mani.
Seconda Lettura
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, a voi ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto cioè che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture e che fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.
In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto. Dunque, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto.
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia. Io vi ho scelti in mezzo al mondo, dice il Signore,
perché andiate e portiate frutto, e il vostro frutto sia duraturo. Alleluia.
Vangelo
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone.
Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
RIFLESSIONE
Vangelo:
La vocazione dei primi discepoli.
… insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: “Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca”. Simone, pur avendo faticato tutta la notte senza prendere nulla, obbedisce.
Accade il miracolo: “Presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano”.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia.
Gesù gli dice: Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini”
La reazione di Pietro e dei suoi compagni: “E tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono”.
Riflettiamo.
Perché i discepoli lo seguirono?
All’inizio c’è stato un incontro. Lungo la riva del lago la sua presenza risulta eccezionale. I primi discepoli nell’incontro con quell’uomo furono presi da un grande stupore.
Quello che diceva era inconcepibile, quello che faceva era inimmaginabile …
Era un’eccezionalità senza sponde che riempiva di stupore gli amici del lago. Immaginate quei primi discepoli; ogni giorno erano spettatori di fatti eccezionali.
Le sue azioni (guarigioni, miracoli …), i suoi gesti erano eccedenti l’umano!
Restavano impressionati da quell’uomo senza paragoni.
Man mano che gli andavano dietro e stavano attenti a quel che diceva, a quel che faceva, … quello stupore iniziale si approfondiva.
Lo stupore iniziale diventava un giudizio: Nessuno è come lui!
Era un giudizio che incollava: per cui tutti i giorni erano come manate di colla e non potevano più liberarsi. Non erano più capaci di staccarsi da lui.
Egli divenne con il tempo il centro affettivo della loro vita.
Nell’incontro con quell’uomo scoprirono il significato della vita.
Albert Einstein, Idee e opinioni. Come io vedo il mondo; postumo1956;
Nacque in Germania. Si trasferì negli Stati Uniti, dove insegnò nell’Università. Nel 1921 ricevette il premio Nobel. Conosciuto per la formula dell’equivalenza massa-energia, E = mc2, “l’equazione più famosa al mondo” e per la teoria della relatività.
In questo scritto sono raccolti i dubbi, gli interrogativi, i pensieri dello scienziato che ha stravolto la nostra idea del tempo e dello spazio; l’uomo dal grande impegno civile, preoccupato per le sorti dell’umanità. Il suo nome divenne ben presto sinonimo di intelligenza e di grande genio.
“Chiunque consideri la propria e l’altrui vita come priva di significato è non soltanto infelice ma appena degno di vivere”. (p. 231).
Einstein testimonia che senza significato la vita è ultimamente infelice.
Attenti.
Quei primi uomini trovarono in Cristo il significato della loro umanità.
Quell’uomo era corrispondente a tutto ciò che essi aspettavano. Agli amici del lago accadde ciò che si riteneva normalmente impossibile.
La realtà che stava davanti era ciò che il cuore aspettava da una vita.
Il discepolo scoprirà che quella Presenza eccezionale risponde all’attesa sconfinata del cuore.
Dipinto:
Caravaggio, Vocazione di san Matteo, part. 1599, Cappella Contarelli, chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma.

Il pittore ha saputo trasmettere il dramma della vocazione; questo è l’istante in cui Matteo viene sorpreso da Cristo.

L’istante in cui il Signore lo chiamò.

Cristo, coperto in parte da Pietro, tende l’indice verso Matteo chiamandolo.

Umanissima l’espressione sbigottita e il gesto di Matteo che punta il dito contro se stesso al fine di ricevere una conferma, come se chiedesse a Cristo “io?”.

Nell’incontro con Cristo inizia una storia nuova nella quale il discepolo scoprirà che quella Presenza eccezionale risponde all’attesa sconfinata del suo cuore.
