LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura 
 
Dal libro del profeta Geremia
 
Nei giorni del re Giosìa, mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto,
prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato;
ti ho stabilito profeta delle nazioni.
Tu, dunque, stringi la veste ai fianchi,
àlzati e dì loro ciò che ti ordinerò;
non spaventarti di fronte a loro,
altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro.
Ed ecco, oggi io faccio di te come una città fortificata,
una colonna di ferro e un muro di bronzo

contro tutto il paese,
contro i re di Giuda e i suoi capi,
contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno,
perché io sono con te per salvarti».


Salmo Responsoriale 

Rit.: La mia bocca, Signore, racconterà  la tua salvezza

In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso.
Per la tua giustizia, liberami e  difendimi,
tendi a me il tuo orecchio e salvami. Rit.

Sii tu la mia roccia, una dimora sempre accessibile;

hai deciso di darmi salvezza:

davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!

Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio. Rit.

Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno. Rit.


La mia bocca racconterà la tua giustizia,

ogni giorno la tua salvezza.

Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito, 
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie. Rit.


Seconda Lettura   

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi  
Fratelli, la carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.

La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà. Infatti, in modo imperfetto noi conosciamo e in modo imperfetto profetizziamo. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand’ ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino.

Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia. Al presente conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto. Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!”

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia. Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione. Alleluia.

Vangelo 
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». 
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele, al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato se non Naamàn, il Siro». 
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

RIFLESSIONE

Vangelo.

Nella sinagoga di Nazaret. All’inizio i concittadini erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?» 

Lo conoscevano bene; potevano andare all’anagrafe a richiedere il certificato di nascita …

Per i compaesani di Gesù il figlio di Giuseppe non può essere il Messia perché ne sanno la sua origine umana.

Gesù li provoca citando il proverbio: “Nessun profeta è bene accetto nella sua patria”.  

La provocazione sale di tono quando ricorda che nella storia di Israele (al tempo del profeta Elia …e al tempo del profeta Eliseo) la salvezza  si è estesa a chi non era del popolo eletto.

I presenti sono feriti perché si ritenevano esclusivi destinatari della salvezza.

L’incomprensione degli abitanti di Nazaret è tale che: “All’udire queste cose … Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte … per gettarlo giù”.

Riflettiamo.

I compaesani considerano Gesù come uno di loro. Le sue umili origini impediscono di credere in lui. Lo stupore iniziale si trasforma nel rifiuto fino al proposito di ucciderlo.

Gesù è il profeta rifiutato.

Nota Bene:

Il rifiuto di Cristo avviene in ogni ora della storia. È un dramma permanente, non riguarda solo quella generazione.

Anche oggi si pone la domanda: ”Chi è Gesù ?”. 

La risposta la si deduce dalla mentalità dominante veicolata dai mezzi della comunicazione sociale. TV, internet, Facebook, you tube, instagram, wapp … magari da libri come quello di

Dan Brown, Il codice da Vinci scritto nel 2003 e pubblicato in Italia nel 2004.

Un best seller internazionale, è tra i libri più conosciuti e venduti del mondo, avendo venduto globalmente oltre 85 milioni di copie; è stato prodotto anche un film thriller del 2006, diretto da Ron Howard.

Chi è Gesù nel Codice? Secondo l’autore Gesù era sposato con la Maddalena, aveva avuto dei figli da lei prima di morire in croce.

«Gesù era visto dai suoi seguaci come un profeta mortale: un uomo grande e potente, ma pur sempre un uomo. Un mortale […]. Lo statuto di Gesù come “Figlio di Dio” è stato ufficialmente proposto e votato dal concilio di Nicea … e per di più con un voto di maggioranza assai ristretta.  …Quel che intendo dire è che quasi tutto ciò che i nostri padri ci hanno insegnato di Cristo è falso.” » (Dan Brown, Il codice da Vinci, 2003, p. 273-274 ss)

Il Nazareno non era «figlio di Dio», ma soltanto un grande profeta, un «maestro», trascinatore di folle …

Per  Il Codice da Vinci, tutto cominciò per volontà di Costantino, l’imperatore.

«Fu tutta una questione di potere. Cristo come Messia era indispensabile al funzionamento della Chiesa e dello Stato»

Questo libro è un attacco frontale alla fede cristiana; il cristianesimo? invenzione dei discepoli.                                                                                                                                               

La versione cinematografica del libro ha raggiunto masse enormi di persone con un’abile tensione narrativa. Il clamore suscitato è stato notevole; le critiche ricevute: dall’entusiasmo alla stroncatura.

Attenti

Si nega Gesù leggendo un libro …

Spesso si crede di conoscere Gesù avendo visto un film.

Non lo si guarda in faccia; lo si elimina prima di incontrarlo.

Il rifiuto deriva da un preconcetto; non è la conclusione leale di un’esperienza giudicata dalla ragione.

Nota bene.

Il no è dettato da un pregiudizio; come fu per Pietro, fu la paura; di fronte ad una serva non voleva compromettersi per Cristo.

Dipinto:

Caravaggio, La Cattura di Cristo (il Bacio di Giuda),  1602, Dublino.

Il bacio di Giuda mentre un gruppo di soldati con l’armatura scintillante si avventa per arrestare Gesù.

L’apice emotivo è il personaggio all’estrema destra in cui il pittore ha raffigurato se stesso. Sul suo volto un desiderio assetato di conoscenza; come un novello Diogene, Caravaggio regge in mano una lanterna. Pur facendo parte di un manipolo di armati, armato non è, se non del desiderio di poter vedere l’uomo al quale Giuda sta dando un bacio.

Confondendosi nel gruppo dei soldati, per riuscire a vedere Gesù, è costretto a protendere il collo, sicché la luce della lanterna illumina anche la sua fronte. Il pittore non si pone dalla parte degli spettatori ma partecipa al dramma; e suggerisce a noi un atteggiamento: solo chi si coinvolge e partecipa alla sua vicenda drammatica, comincia a capire chi è.

Il rifiuto di Cristo porterà alla sua cattura e alla sua morte.

Per noi il rifiuto di Cristo deriva dalla paura di non poter seguire i nostri interessi o di non poter soddisfare gli istinti; a volte il rifiuto deriva dalla paura di opporsi al potere corrotto; per molti, il rifiuto di Cristo viene dalla paura di perdere il potere.

SEZIONE FANCIULLI

Alleluia – Fammi ascoltare o Signore