LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura

Dal libro del Siràcide

La sapienza fa il proprio elogio, in Dio trova il proprio vanto, in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria.

Nell’assemblea dell’Altissimo apre la bocca, dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria, in mezzo al suo popolo viene esaltata, nella santa assemblea viene ammirata, nella moltitudine degli eletti trova la sua lode e tra i benedetti è benedetta, mentre dice:

«Allora il creatore dell’universo mi diede un ordine, colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda e mi disse: “Fissa la tenda in Giacobbe

e prendi eredità in Israele, affonda le tue radici tra i miei eletti” .

Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi ha creato, per tutta l’eternità non verrò meno.

Nella tenda santa davanti a lui ho officiato e così mi sono stabilita in Sion.

Nella città che egli ama mi ha fatto abitare e in Gerusalemme è il mio potere.

Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso, nella porzione del Signore è la mia eredità, nell’assemblea dei santi ho preso dimora».

Parola di Dio.

T  Rendiamo grazie a Dio.

Salmo responsoriale

Rit.:  Il Verbo si è fatto carne

         e ha posto la sua dimora in mezzo a noi.

Celebra il Signore, Gerusalemme,

loda il tuo Dio, Sion,

perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,

in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli. R/.

Egli mette pace nei tuoi confini

e ti sazia con fiore di frumento.

Manda sulla terra il suo messaggio:

la sua parola corre veloce. R/.

Annuncia a Giacobbe la sua parola,

i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.

Così non ha fatto con nessun’altra nazione,

non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi. R/.

Seconda Lettura

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.

Perciò anch’io [Paolo], avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell’amore che avete verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi.

Parola di Dio.

T  Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Alleluia, alleluia. Gloria a te, o Cristo, annunziato a tutte le genti;

gloria a te, o Cristo, creduto nel mondo. Alleluia.

Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.

Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.

In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta.

Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.

Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto.

Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.

A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome,

i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.

E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.

Parola del Signore.

T       Lode a te, o Cristo.

RIFLESSIONE

Vangelo: Prologo di Giovanni.

Il prologo, prima pagina del vangelo di Giovanni, ripercorre i punti fondamentali dell’Avvenimento cristiano.

L’incarnazione è il centro del Prologo: E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; (Giov.1,14.)

Il mondo lo ha rifiutato:”Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto”.

Riflettiamo.

Il prologo non racconta la nascita di Gesù, ma risponde alla domanda: Chi è Gesù Cristo?

E’una meditazione in profondità.

Il Verbo di Dio; e si è fatto uomo. E’ il centro della storia; è il significato della vita. Dà luce a tutto.

Nota Bene.

Il significato della vita è misterioso; ciò per cui si nasce, si vive, si lavora, il senso di tutto non coincide con quello che possiamo immaginare o decidere noi stessi: è misterioso. Nessuno sa, nessun profeta.

Il significato della nostra vita è «nelle mani di Dio», come dicevano i nostri vecchi.

Ma questo «essere nelle mani di Dio» innanzitutto vuol dire che, qualunque cosa accada, tutto è per un bene. L’annuncio più grande che può dare un padre ai suoi figli guardandoli nella prospettiva del loro destino è: tutto è per un bene.

Questo bene ha un nome. Quel nome nella storia umana è Gesù Cristo.

Entrato nella storia in un momento preciso del tempo. Quell’uomo dà luce a tutta la storia.

Attenti

Contempliamo ora il mistero natalizio.

Domenico Ghirlandaio, L’Adorazione dei pastori”, 1485, Santa Trinità,  Cappella Sassetti, Firenze.

Domenico Bigordi detto il Ghirlandaio perchè inventò le ghirlande per adornare la fronte delle fanciulle fiorentine.                                                                                                                       

Grande è l’attenzione al dettaglio, dove però ogni oggetto ha un preciso ruolo simbolico, e la fine prospettiva aerea, con il paesaggio che sfuma in lontananza verso una minuta rappresentazione di colline e città.

Una luce che si intravede, la cometa, brilla sul tetto della capanna di paglia sorretto da monumentali pilasti romani, uno dei quali reca sul capitello la data MCCCCLXXXV .

In primo piano Maria inginocchiata davanti al bambino. 

Il Bambino è appoggiato sul suo largo manto.

Accanto a Maria sta San Giuseppe che scruta il cielo,

mentre dietro al sarcofago appaiono il bue e l’asinello (che secondo la patristica rappresentano rispettivamente gli ebrei e i pagani);

infine a destra il gruppo dei pastori fra i quali l’autoritratto del pittore nel primo uomo a sinistra, con gli occhi vivissimi.

Sullo sfondo si vedono i pastori con le greggi ai quali l’angelo sta annunciando la nascita del Signore mentre sulla sinistra sta pervenendo il maestoso corteo dei Re Magi, mentre sta passando sotto un arco di trionfo.

N.B.

Uno dei pastori (il Ghirlandaio autoritratto) ha l’indice teso della mano sinistra; sembra voler dire: il Mistero è qui!

*(in sottofondo una musica natalizia: Fermarono i cieli  .…

(Fermarono i cieli la loro armonia cantando Maria la nanna a Gesù, Con voce Divina la Vergine bella Più vaga che stella cantava così:
R. Dormi dormi fai la nanna, mio Gesù,
Dormi dormi fai la nanna, mio Gesù.  …

All’ origine c’è un santo, proclamato patrono dei moralisti: sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Nobile, colto, avvocato di grido, studioso, si fa prete e va fra i “lazzaroni” dei paesi e dei quartieri più abbandonati del Regno di Napoli; è studioso di diritto e di morale. Era anche artista e musicista colto. Ha creato “canzoncine” per i “lazzaroni”, perché potessero, partecipando anche con la mente e il cuore al presepe, capire che Dio venuto nella carne non è un sogno ma una presenza reale, che ha freddo, fame, bisogno di affetto come ciascuno di noi.


Dio ha percorso come uomo le nostre strade, per comunicarci la sua stessa vita; e lo ha fatto non con lo splendore di un sovrano ma con l’umiltà di un bambino.

Davanti al mistero che si rivela, si esige il silenzio e l’adorazione. Il mistero va accolto non solo con l’intelligenza della mente, ma anche col cuore.

Dipinto:

Domenico Ghirlandaio, L’Adorazione dei pastori”, 1485, Santa Trinità, Firenze.

Dio si è fatto uomo, viene a noi come tutti i bambini dal seno di una madre.

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