LITURGIA DELLA PAROLA
Prima lettura
Dal libro del profeta Isaia
Ecco ciò che il Signore fa sentire all’estremità della terra:
«Dite alla figlia di Sion:
Ecco, arriva il tuo salvatore; ecco, egli ha con sé il premio
e la sua ricompensa lo precede.
Li chiameranno Popolo santo, Redenti del Signore.
E tu sarai chiamata Ricercata, Città non abbandonata».
Salmo Responsoriale
Rit.: Oggi la luce risplende su di noi.
Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Annunciano i cieli la sua giustizia
e tutti i popoli vedono la sua gloria.
Una luce è spuntata per il giusto,
una gioia per i retti di cuore.
Gioite, giusti, nel Signore,
della sua santità celebrate il ricordo.
Seconda Lettura Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito
Figlio mio, quando apparvero la bontà di Dio, salvatore nostro,
e il suo amore per gli uomini, egli ci ha salvati, non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo, che Dio ha effuso su di noi in abbondanza
per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro, affinché, giustificati per la sua grazia, diventassimo, nella speranza, eredi della vita eterna.
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia. Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e pace in terra agli uomini, che egli ama. Alleluia.
Vangelo Dal vangelo secondo Luca
Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l’un l’altro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere».
Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
RIFLESSIONE
Celebriamo il Natale. Sono i pastori i primi a ricevere l’annuncio della nascita di Gesù.
Dio si rivolge non ai potenti, ma a persone semplici e umili.
I pastori “Andarono … e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia”.
Riflettiamo.
Natale celebra l’incarnazione di Dio. All’origine del cristianesimo c’è un fatto: è nato un bambino.
Il Mistero, ciò che i popoli chiamano «Dio», ha voluto comunicarsi a tutti gli uomini come un uomo, dentro un pezzo di tutta la realtà.
E’ un fatto che solo i semplici di cuore possono riconoscere; come i pastori che vanno a Betlemme.
Noi sappiamo quanto gli uomini del nostro tempo facciano fatica a riconoscere i fatti di Betlemme.
In questi giorni sembrano prevalere sentimenti di incertezza, preoccupazione, delusione. Sono giorni drammatici per chi non sa come portare a casa il pane e per chi non sa come mandare avanti l’azienda.
Giorni amari per tantissimi anziani, spesso abbandonati al loro destino, per i giovani e meno giovani che per il loro futuro cercano un lavoro che non si trova a causa della pesante crisi economica. Giorni amari per i numerosi poveri che popolano le nostre città. C’è un’Italia che invecchia, impaurita, impoverita … un Paese in declino, in cerca di sicurezze che non trova, con un Sud che si spopola e un Nord che fa sempre più fatica …
Un’Italia divisa su tutto e che rischia di esplodere in una guerra intestina tra egoismi intrecciati. Sono giorni resi ancora più tristi dalla pandemia; ci muoviamo tra dpcm, no- mask, e no-vax.
Il sogno di migliorare si sta trasformando in incubo …
Attenti.
Questa è l’ora per ripartire, per non sprecare l’occasione data dalla crisi della pandemia.
Durante il primo lockdown, Papa Francesco ha richiamato tutti: «Peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla»
Mentre ha imposto il distanziamento fisico, la pandemia ha provocato in molti un risveglio.
Molti cominciano a sentire nostalgia di un luogo in cui vivere rapporti di pace, cioè riscattati dalla malattia e dal dolore, dalla violenza e dalla precarietà. Un mondo liberato dalla violenza sulle donne.
Anche i migranti e i rifugiati, che con gli occhi smarriti giungono dall’altra riva del Mediterraneo, cercano, disperati, un luogo, una casa dove poter vivere in pace.
Il Natale è la buona notizia che questo luogo c’è. Da quando Dio si è fatto uomo … ha messo la sua tenda in mezzo a noi. Dio è qui; nel volto del bambino nato a Betlemme.
Dio è entrato nel mondo come tutti i bambini, nel seno di una ragazza chiamata Maria. Nascendo da Maria si è fatto veramente uno di noi!
La modalità con cui Dio è entrato in rapporto con noi per salvarci non è un pensiero o un sentimento religioso. E’ un fatto avvenuto nella storia.
Nel III sec. Sant’Atanasio, intrepido difensore della fede, nel De incarnazione Verbi scriveva:
“Dio si è fatto uomo perché l’uomo si facesse Dio”.
Attenti.
Il Bambino che nasce da Maria è il Fatto in cui la vita trova la propria riscossa.
Dal giorno in cui si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi, Dio ha dato all’uomo la possibilità di uscire dalla paura e di trovare l’energia del bene seguendo il suo Figlio, nato da Maria.
Dipinto
Bartolomé Esteban Murillo, Adorazione dei pastori, olio su tela, 1655, Museo del Prado.

I suoi dipinti dalle forme morbide ed i colori caldi stimolano la pietà e la venerazione del popolo.Natale è il mistero della tenerezza di Dio.

