LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
Dal libro del profeta Sofonìa
Rallegrati, figlia di Sion, grida di gioia, Israele,
esulta e acclama con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme!
Il Signore ha revocato la tua condanna, ha disperso il tuo nemico.
Re d’Israele è il Signore in mezzo a te, tu non temerai più alcuna sventura.
In quel giorno si dirà a Gerusalemme:
«Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia!
Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te è un salvatore potente.
Gioirà per te, ti rinnoverà con il suo amore, esulterà per te con grida di gioia».
Salmo Responsoriale
Rit. Canta ed esulta, perché grande
in mezzo a te è il Santo d’Israele.
Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.
Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.
Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.
Seconda Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi
Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino!
Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti.
E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia. Lo Spirito del Signore è sopra di me,
mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio. Alleluia.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile». Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.
RIFLESSIONE
Terza di Avvento. Ancora il profeta Giovanni Battista. Egli ha già fatto sentire la sua voce con l’appello alla conversione.
Coloro che hanno accolto l’appello alla conversione (le folle, i pubblicani, i soldati) gli domandano: «Che cosa dobbiamo fare?».
A tutti chiede l’amore fraterno e la condivisione; l’onestà della vita, di non lasciarsi corrompere, di non fare violenze.
Il profeta del deserto chiarisce che egli non è il Messia. Sottolinea l’enorme superiorità del messia.
«Io vi battezzo con acqua; ma viene colui … ». Giovanni precisa che il suo battesimo è una semplice immersione simbolica nell’acqua. Il Battesimo del Messia è diverso:“Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.”; un’immersione nel grande mare della vita di Dio.
Riflettiamo.
Giovanni dà istruzioni per concretizzare la conversione nel quotidiano. Chiede di dare testimonianza con le opere. Il testimone è l’uomo suscitato da Dio per richiamarci la sua Presenza.
Nella fede, il testimone è chi ti fa intravedere un altro orizzonte.
Ti fa intravedere l’inizio di una cosa bellissima.
Don Tonino Bello
(+1993) è stato un grande vescovo; fratello dei poveri e profeta della non violenza. Il ministero episcopale fu caratterizzato da una costante attenzione agli ultimi; lasciò sempre aperti gli uffici dell’episcopio per chiunque volesse parlargli … anche per i bisognosi che chiedevano di passarvi la notte. Toccò con mano l’urgenza dei poveri, dei disadattati, degli ultimi. … sognava la “Chiesa del grembiule” per indicare la necessità di farsi umili. Auspicava una conversione per passare da una cultura del dominio ad una cultura della pace.
“Non possiamo rimanere in chiesa; la Messa è una forza che spinge fuori!…
La Messa obbliga ad abbandonare la tavola, sollecita all’azione, …. Ci stimola ad investire il fuoco che abbiamo ricevuto in gestualità dinamiche e missionarie.
Se non ci si alza da tavola, l’Eucarestia rimane un sacramento incompiuto”.
Don Tonino sognava testimoni che si mettono il grembiule per servire gli ultimi; i poveri, i diseredati, gli scarti umani di questa società disumana.
Attenti.
La nostra vita ha un compito: dare la testimonianza a Cristo davanti al mondo. Siamo nati per questo. Abbiamo diverse professioni ma uno solo è il compito del battezzato: dare testimonianza a Cristo.
Dare testimonianza in questo mondo complesso, segnato da sfide epocali: il fenomeno dell’immigrazione, la crisi del clima e la pandemia.
Questa è l’occasione per abbandonare gli idoli del potere, del denaro e del fanatismo religioso … per testimoniare che l’amore all’uomo precede qualsiasi interesse; anche quello del nostro tornaconto.
I cristiani come affermano – gridandolo a tutto il mondo – che Dio si è fatto uomo, così dividono il pane con i dannati della terra.
N. B.
Qual è lo strumento che il Mistero usa per raggiungere questo mondo?
La testimonianza della nostra vita cambiata dalla fede.
Come nasce una testimonianza?
La testimonianza nasce da un Avvenimento che accade alla tua vita e ti sorprende illuminando di luce il tuo cuore come il sole illumina la notte, cambiando la tua vita.
Quando si vede improvvisamente Qualcosa di bellissimo, non si può non dirlo all’amico vicino, non si può non mettersi a gridare: “Guardate là!”
E così avviene da 2000 anni.
Dipinto
Bartolomeo Cincani detto il Montagna, Vergine con il Bambino ed un Santo, 1485, Liverpool.
Pittore veneto.
Il dipinto colpisce per la sommessa tenerezza dei volti e per il nitore preciso delle forme.

Il volto della Madonna ha grande eleganza formale.

La vergine sostiene con le sue mani il Bambino benedicente.Noi siamo chiamati a dare testimonianza a quest’Uomo.

Il testimone è uno che tende a cambiare la vita di oggi perché non avvenga l’inferno di domani, il non senso del domani.