LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
Dal libro del profeta Isaìa
Al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.
Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo,
si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.
Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza;
il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà le loro iniquità.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
R. Donaci, Signore, il tuo amore: in te speriamo.
Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra. R.
Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame. R.
L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo. R.
Seconda Lettura
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede.
Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato.
Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno.
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia. Il Figlio dell’uomo è venuto per servire e dare la propria vita in riscatto per molti. Alleluia.
Vangelo
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
(Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato»).
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Parola del Signore.
RIFLESSIONE
Vangelo
Giacomo e Giovanni, chiedono a Gesù:
«Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra”.
Chiedono un posto di potere. La pretesa è un attentato alla vita fraterna dei discepoli. “Gli altri dieci … cominciarono a indignarsi …”. Anche gli altri discepoli hanno delle mire e sono invidiosi. Gesù smaschera questa logica competitiva; li chiama a sé e dice: “ … chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti”. La sete di potere è incompatibile con il suo annuncio di salvezza.
“Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire …
Riflettiamo
Nel mondo i rapporti tra gli uomini sono segnati dalla sete di potere. Per chi afferra il potere, c’è una tentazione. Il rischio di ogni potere è quello di diventare un assoluto.
Chi ha il potere crede di poter fare tutto. Crede di possedere la verità e la giustizia.
In Francia, durante l’Ancien Régime, Luigi XIV, Il Re Sole, accentrò i poteri dello Stato nella propria persona; pare che soleva dire: “Lo Stato sono io”. (L’état, c’est moi).
Persuaso della natura divina del suo potere, sosteneva:
“La volontà di Dio è che chiunque nasca suddito, ubbidisca senza discernimento”.
Convinto assertore di una monarchia assoluta, regnò sempre nell’interesse della Francia.
In quell’epoca i regnanti che detenevano il potere avevano ancora un riferimento a Dio.
Oggi questo ultimo legame è scomparso. Oggi uno che ha grandi proprietà, che dispone di capitali per influire nel mondo del mercato; uno che dispone del potere militare, che può minacciare; il politico vittorioso, … questi non riconoscono più un riferimento oltre se stessi. Basta vedere le vicende della politica; chi vince le elezioni pensa di poter dettare legge su tutto.
Attenti.
Il potere diventa un assoluto quando non ammette un limite alla sua azione.
Senza un profondo rispetto della persona, il potere porta alla distruzione della dignità dell’uomo.
La sete spietata del potere corrompe la società. Si vive nella menzogna; si dice solo ciò che piace ai potenti, spesso ignoranti e arroganti.
Ogni potere tende a diventare egoista; … odia il popolo perché non al servizio del popolo.
N. B.
Il vero potere è imitare Dio. Cristianamente parlando, Il vero potere è servire.
Dipinto.
Carl Heinrich Bloch, “Cristo deriso da un soldato”, circa 1890.
Pittore danese; divenne famoso per dipinti storici e sacri.
Dipinse 23 scene della vita di Gesù per la Cappella del Palazzo di Frederiksborg, (Danimarca).

Uno dei momenti della Passione di Cristo.
Su uno sfondo oscuro, in un’atmosfera caravaggesca, emerge il volto di Cristo. Sul capo ha la corona di spine.

Gesù è al centro. Accanto a lui un soldato romano con l’elmo; l’ aguzzino lo afferra con una mano sulla spalla e lo deride con spietata malvagità. Cristo ignora il suo persecutore e guarda con calma l’osservatore.
Vivo è il contrasto tra l’espressione di Cristo e quella, violenta, del suo torturatore.

L’accanimento con cui l’aguzzino tormenta Gesù evidenzia come chi ha il potere odia la dignità dell’uomo.
