LITURGIA DELLA PAROLA

Dal libro del Siràcide

Ti loderò, Signore, re, e ti canterò, Dio, mio salvatore, loderò il tuo nome, perché sei stato mio riparo e mio aiuto, salvando il mio corpo dalla perdizione, dal laccio di una lingua calunniatrice, dalle labbra di quelli che proferiscono menzogna, e di fronte a quanti mi circondavano sei stato il mio aiuto e mi hai liberato, secondo la grandezza della tua misericordia e del tuo nome, dai morsi di chi stava per divorarmi, dalla mano di quelli che insidiavano la mia vita, dalle molte tribolazioni di cui soffrivo, dal soffocamento di una fiamma avvolgente e dal fuoco che non avevo acceso, dal profondo del seno degl’inferi, dalla lingua impura e dalla parola falsa e dal colpo di una lingua ingiusta. La mia anima era vicina alla morte, la mia vita era giù, vicino agl’inferi. Mi assalivano da ogni parte e nessuno mi aiutava; mi rivolsi al soccorso degli uomini, e non c’era. Allora mi ricordai della tua misericordia, Signore,
e dei tuoi benefici da sempre, perché tu liberi quelli che sperano in te e li salvi dalla mano dei nemici. Innalzai dalla terra la mia supplica e pregai per la liberazione dalla morte. Esclamai: «Signore, padre del mio signore, non mi abbandonare nei giorni della tribolazione, quando sono senz’aiuto, nel tempo dell’arroganza. Io loderò incessantemente il tuo nome, canterò inni a te con riconoscenza». La mia supplica fu esaudita: tu infatti mi salvasti dalla rovina e mi strappasti da una cattiva condizione.
Per questo ti loderò e ti canterò, e benedirò il nome del Signore.

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Rit: Ho cercato il Signore: da ogni paura mi ha liberato.

Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode.

Io mi glorio nel Signore: i poveri ascoltino e si rallegrino. Rit.

Magnificate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome.

Ho cercato il Signore: mi ha risposto e da ogni mia paura mi ha liberato. Rit.

Guardate a lui e sarete raggianti, i vostri volti non dovranno arrossire.

Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo salva da tutte le sue angosce. Rit.

L’angelo del Signore si accampa attorno a quelli che lo temono, e li libera.

Gustate e vedete com’è buono il Signore; beato l’uomo che in lui si rifugia. Rit.

SECONDA LETTURA

Dal libro dell’Apocalisse di San Giovanni apostolo.

Io, Giovanni, udii una voce potente nel cielo che diceva:
“Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio

e la potenza del suo Cristo, perché è stato precipitato

l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio

giorno e notte. Ma essi lo hanno vinto grazie al sangue dell’Agnello

e alla parola della loro testimonianza, e non hanno amato la loro vita

fino a morire. Esultate, dunque, o cieli e voi che abitate in essi”.

Parola di Dio.

Alleluia. Alleluia.

Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Alleluia.

VANGELO

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo disse Gesù ai suoi discepoli: “Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me.

Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.

Ricordatevi della parola che vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra.

Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato”.

Parola del Signore.

RIFLESSIONE

Vangelo

Siamo nel contesto dell’ultima cena: i discorsi dell’addio.

In questo discorso di addio Gesù parla  dell’odio del mondo:

Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me”.

In un mondo mosso dagli interessi egoistici, chi cerca di irradiare l’amore e la giustizia sarà perseguitato. E’ stato questo il destino di Gesù. Chi lo segue avrà lo stesso destino.

Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi;                                                                                                                                                          
Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome …

Riflettiamo

I primi cristiani sono entrati in un mondo, l’Impero Romano, in cui tutte le religioni erano tranquillamente ammesse. Una sola condizione era imposta a tutti: la devozione all’Imperatore.

Una condizione che i cristiani non potevano accettare. I cristiani, per la loro fede in Dio, ponevano un limite al potere umano; ma Cesare non poteva ammettere un limite al suo potere. Di qui le persecuzioni. 

Nel 303 ci fu l’editto di Diocleziano; l’Impero è in crisi; unico rimedio è rendere più forte il potere dell’Imperatore riconoscendolo come sovrano assoluto. Tra le cause della crisi è individuato il cristianesimo. Venne sancita la distruzione delle chiese e dei libri sacri e a tutti i cittadini venne richiesto di sacrificare agli dei; di qui la persecuzione: proibizione del culto, case distrutte, beni confiscati, uccisioni, esilio.

In questo contesto nell’anno 305 avviene il martirio di San Gennaro.                                                                                          

Attenti

Gennaro fu un uomo vero. Eretto con tutta la forza della fede davanti al potere. Gennaro non rinnega la sua fede e afferma che Cristo è il vero signore del mondo.                   

Si oppone a quella concezione del potere per cui l’uomo è nelle mani dello stato e non è libero di professare la propria fede.

D’altra parte Georg Wilhelm Friedrich Hegel  in Lezioni sulla filosofia della storia, 1837, sosteneva

“Tutto ciò che l’uomo è, egli lo deve allo Stato: solo in esso egli ha la sua essenza».

Con Hegel, che realizza una delle più poderose speculazioni filosofiche dell’occidente,  si ha la più assolutistica concezione dello Stato.

N.B.

I cristiani rifiutano il tentativo di mettere l’uomo nelle mani del potere dello Stato.

Lo Stato è servitore non padrone del cittadino.

Celebrare San Gennaro è affermare la grandezza dell’uomo irriducibile ad ogni potere di questo mondo.

Le sculture del busto di san Gennaro – eretto nella fede –  veicolano la statura della sua fede di fronte a un potere che annulla l’uomo.

Dipinti Segui

– Jorit, Volto di San Gennaro a Forcella, Napoli, 19 settembre 2015.

Jorit Agoch, pseudonimo di Jorit Ciro Cerullo. I suoi murales sono delle vere opere d’arte dello street style napoletano.

P

Jorit affianca a un profondo realismo e a una grande padronanza tecnica del mezzo pittorico, forti messaggi di natura sociale.

“Gennaro” è un’ opera situata nel centro storico di Napoli in cui Jorit ispirandosi al modus operandi di Caravaggio utilizza il volto di un operaio di nome Gennaro per impersonificare il santo patrono di Napoli San Gennaro a pochi passi dal Duomo e dalla cappella dedicata allo stesso.

– Francesco Solimena, san Gennaro, museo diocesano, Napoli, 1702

Noto come l’Abate Ciccio Attivo in area napoletana. Entrò in contatto col maestro Luca Giordano. Dopo di lui, dominò la scena artistica napoletana, con un elegante e potente stile decorativo. La sua fortuna artistica ed economica non modificò lo stile di vita serio, senza eccessi; fin da giovane vestì con abiti clericali; di qui il soprannome familiare di Abate Ciccio.

In un mondo che non riconosce il valore intangibile della persona umana, i cristiani affermano la grandezza dell’uomo irriducibile ad ogni potere.

SEZIONE FANCIULLI

Noi con Te

Prendi questo pane,  trasformalo in te, Signore:

e sarà il tuo corpo che ci nutrirà.                                                            

Prendi questo vino, trasformalo in te, Signore

e sarà il tuo sangue che ci salverà.

Noi con te in questo sacrificio

Noi con Te offriamo questa vita

Noi con Te rinnoveremo il mondo

Tu, Signore, ci doni la tua vita. 

Prendi il nostro niente, riempilo di te, Signore:

e saremo testimoni del Tuo amore.

Prendi il nostro cuore,

trasformalo nel tuo, Signore:

come te vivremo nella santità.

       

Noi con te in questo sacrificio

Noi con Te offriamo questa vita

Noi con Te rinnoveremo il mondo 

Tu, Signore, ci doni la tua vita.