LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura

Dal libro del Deuteronòmio 
Mosè parlò al popolo dicendo:
«Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi.
Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore, vostro Dio, che io vi prescrivo.
Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente”.
Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?».

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

R. Chi teme il Signore abiterà nella sua tenda.

Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua. R.
 
Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore. R.
 
Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre. R.
 

Seconda Lettura

Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Fratelli miei carissimi, ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre, creatore della luce: presso di lui non c’è variazione né ombra di cambiamento. Per sua volontà egli ci ha generati per mezzo della parola di verità, per essere una primizia delle sue creature.
Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza. Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi.
Religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo.
Parola di Dio.
 

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia. Per sua volontà il Padre ci ha generati per mezzo delal parola di verità,
per essere una primizia delle sue creature. Alleuia.

Vangelo

Dal Vangelo secondo Marco 
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate
la tradizione degli uomini».
Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».

Parola del Signore.

RIFLESSIONE

Vangelo

Si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi. Lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli  … prendono cibo con mani impure?».

I farisei solevano attenersi a tutte le norme della purità rituale e accusano i suoi discepoli di non attenersi a queste norme; indirettamente l’accusa è rivolta al loro maestro.

Gesù smaschera l’ipocrisia dei farisei citando il profeta Isaia: “ipocriti”.

Convocata la folla insegnava loro: «Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro».

Riflettiamo

Ciò che contamina l’uomo non sono gli oggetti che egli può toccare o ingerire, ma ciò che proviene dal cuore.

Dal cuore dell’uomo escono le azioni cattive; parole che feriscono, gesti che offendono, menzogne per ingannare o per approfittare degli ingenui, la corruzione che intacca il vivere sociale.

Ciò che conta davanti a Dio non è l’osservanza delle regole ma avere un cuore puro.

Charles Péguy, scrittore e poeta francese; dopo un periodo giovanile di avversione alla fede, si riscopre cattolico.

Mentre i farisei di ieri e di oggi chiedono l’osservanza delle regole, Péguy sa bene che tutte le leggi della chiesa non bastano a dare la salvezza.
Scrive in una nota:“i farisei chiedono l’osservanza delle regole. Lamentarsi e inveire è il loro forte.

Da Véronique, 1909; postumo, nel 1955.

È il primo testo di Peguy dopo la conversione al cattolicesimo.

«Ecco quello che dimenticano troppo i nostri chierici …( i farisei di oggi). Tolgono …  più di ogni mistero,  il mistero e l’operare della grazia».
La salvezza non viene da regole e norme; viene dalla grazia.

Attenti

Negli ultimi decenni la Chiesa ha ridotto il cristianesimo a delle regole. Tutta la Chiesa ridotta a un’immensa scuola di regole da osservare.

Cristo è un fatto, un avvenimento, che innanzitutto riempie di stupore.

Senza lo stupore dell’avvenimento, si è schiavi di regole.

N. B.

Il cristianesimo non è un tendere alla perfezione osservando le leggi, ma è guardare in faccia Cristo; se uno guarda in faccia a Cristo, se uno guarda in faccia a una persona a cui vuol bene, tutto in lui si rimette a posto, si mette i capelli in ordine, si allaccia il bottone, ha vergogna delle scarpe sporche, e dice: “Scusami se sono così trasandato”.
La sorgente della morale è voler bene a “Uno”; non è il rispetto delle leggi.

Dipinto:

(Scuola di … )Questo è un dipinto (2007) che riprende, quasi una copia con qualche modifica, quello di Carl Heinrich Bloch, Cristo coronato di spine, circa 1890.

Pittore danese; divenne famoso per dipinti storici e sacri.

Dipinse  23 scene della vita di Gesù per la Cappella del Palazzo di Frederiksborg, (Danimarca).

La fede del pittore traspare dalla luce e dal realismo appresi dalla lezione drammatica di Caravaggio.

Nei suoi appunti scrive che prima di dipingere era solito pregare e pensare: “ Dio mi aiuta, penso questo e sono calmo”. La stessa calma che si sprigiona dal volto di Gesù nei suoi dipinti.

La sorgente della morale è  guardare in faccia Lui, voler bene a Lui. A chi guarda se sono pulite le mani (osservanza delle regole), Gesù chiede di guardare se è puro il cuore.

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