LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
Dal libro di Giosuè
In quei giorni, Giosuè radunò tutte le tribù d’Israele a Sichem e convocò gli anziani d’Israele, i capi, i giudici e gli scribi, ed essi si presentarono davanti a Dio.
Giosuè disse a tutto il popolo: «Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume oppure gli dèi degli Amorrèi, nel cui territorio abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore».
Il popolo rispose: «Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dèi! Poiché è il Signore, nostro Dio, che ha fatto salire noi e i padri nostri dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile; egli ha compiuto quei grandi segni dinanzi ai nostri occhi e ci ha custodito per tutto il cammino che abbiamo percorso e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati. Perciò anche noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
R. Gustate e vedete com’è buono il Signore.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino. R.
Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo. R.
Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti. R.
Molti sono i mali del giusto,
ma da tutti lo libera il Signore.
Custodisce tutte le sue ossa:
neppure uno sarà spezzato. R.
Il male fa morire il malvagio
e chi odia il giusto sarà condannato.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia. R.
Seconda Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, così come Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo. E come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in tutto.
E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell’acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: chi ama la propria moglie, ama se stesso. Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne, anzi la nutre e la cura, come anche Cristo fa con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo.
Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne.
Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia. Le tue parole, Signore, sono spirito e vita: tu hai parole di vita eterna. Alleluia.
Vangelo
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui.
Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
Parola del Signore.
RIFLESSIONE
Vangelo.
La conclusione del discorso sul «pane di vita». Molti discepoli di Gesù, scandalizzati dalle sue parole (mangiare la carne e bere il sangue) dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Trovano il suo linguaggio poco comprensibile.
I Dodici sono posti da Gesù davanti a una decisione: «Volete andarvene anche voi?».
Risponde Pietro, a nome dei dodici: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna”.
Riflettiamo.
E’ difficile capire le parole di Gesù: – mangiare la mia carne; – bere il mio sangue.
In realtà, il discorso difficile riguarda tutta la sua persona: la sua origine divina.
La vera questione è capire chi è Gesù. Riconoscere che quell’uomo è l’infinito nel tempo.
Giovanni Papini, Storia di Cristo, Firenze, Vallecchi, 1921.
Papini, cultura enciclopedica, ha vagabondato sulle strade del sapere alla ricerca della verità. Sin da adolescente aveva bussato a tutte le porte – filosofia, storia, religioni, letteratura – alla ricerca della verità. Invano. Svanito il sogno di dare la scalata al cielo per prendere il posto di Dio, aveva avuto l’onestà di dichiararsi “un uomo finito”. Con coraggio riprese la strada della ricerca fino a diventare mendicante che chiede, umilmente un atomo di verità. Incontrò la verità quando incontrò Cristo – precedentemente rifiutato e bestemmiato.
La Storia di Cristo (1921) narra questo ritrovamento della verità, Cristo.
“chi persegue nei pensieri la verità, desidera, senza volere, Te che sei l’unica verità degna di essere saputa”
A noi deve accadere l’esperienza del grande scrittore. Se lo cerchiamo con sincerità, anche al termine di un faticoso cammino, lo troveremo.
Attenti.
A noi deve accadere l’esperienza di Pietro. Pietro capì che l’infinito era a due passi da lui. E si decise per Cristo.
Concludiamo …
Anche noi siamo posti davanti ad una scelta.
La grande alternativa è:
o il niente in cui tutto va a finire – il niente di ciò che ami, il niente di ciò che stimi, il niente di te stesso, degli amici; tutto è niente, tutto va a finire in cenere;
– oppure quell’Uomo ha ragione; quell’Uomo rimette in piedi tutto e rende la vita bella, grande, intensa e fa intravedere l’eternità.
Dipinto:
P. P. Rubens, San Pietro, 1611, Prado, Madrid; part. volto di Pietro.
I dipinti hanno colori caldi e sfumati, con contrasti di luci e ombre.

L’intensa raffigurazione trasmette la fede di Pietro attraverso gli occhi supplichevoli e rivolti a Dio.

Pietro si decise per Cristo; riconobbe in quel giovane profeta l’infinito nel tempo.