LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura

Dal primo libro dei Re 
In quei giorni, Elìa s’inoltrò nel deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto una ginestra. Desideroso di morire, disse: «Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri». Si coricò e si addormentò sotto la ginestra.
Ma ecco che un angelo lo toccò e gli disse: «Àlzati, mangia!». Egli guardò e vide vicino alla sua testa una focaccia, cotta su pietre roventi, e un orcio d’acqua. Mangiò e bevve, quindi di nuovo si coricò.
Tornò per la seconda volta l’angelo del Signore, lo toccò e gli disse: «Àlzati, mangia, perché è troppo lungo per te il cammino». Si alzò, mangiò e bevve.
Con la forza di quel cibo camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb.

Parola di Dio.
 

Salmo Responsoriale

R. Gustate e vedete com’è buono il Signore.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino. R.
 
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato. R.
 
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce. R.
 
L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia. R.

Seconda Lettura

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni 
Fratelli, non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, con il quale foste segnati per il giorno della redenzione.
Scompaiano da voi ogni asprezza, sdegno, ira, grida e maldicenze con ogni sorta di malignità. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo.
Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore.
Parola di Dio.
 

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore, se uno mangia di questo pane vivrà in eterno. Alleluia.

Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni 
In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?».
Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Parola del Signore.

RIFLESSIONE

Vangelo

I Giudei si misero a mormorare contro Gesù. ”. Hanno dubbi sulla sua origine divina.

Sapevano le sue origini, conoscevano il padre e la madre, e dicevano:«Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo? ”

Di fronte alle mormorazioni dei giudei, Gesù riafferma la sua pretesa..“Io sono il pane vivo, disceso dal cielo”. E aggiunge con audacia:  “Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.” La vita eterna è la vita che ha significato.

Riflettiamo.                                                                                                                                                  L’esperienza elementare ci dice che: L’uomo non può vivere senza pane. Se non mangi muori.

Ma di quale pane ha bisogno l’uomo?  Spesso gli uomini si nutrono di cibi che non elevano la persona.

Si pensi all’uso di sostanze stupefacenti, all’alcool, al sesso irresponsabile; si pensi alla ricerca delirante dei soldi, del gioco d’azzardo; si cerca di fare carriera ad ogni costo; da qui il cattivo costume della raccomandazione, del servilismo fino alla corruzione per ottenere successo. Sono cibi che soddisfano solo il proprio egoismo e la sete di potere.  

N. B.

Cristo si offre come Pane per donarci una vita che abbia un significato.

Egli si offre come pane che fa vivere una vita che non ha più termine; una vita che inizia quaggiù e continuerà oltre il muro della morte.

Questo Pane dona il coraggio di non vivere chiusi nel proprio egoismo.

S. Giovanni Crisostomo.  La sua eloquenza è all’origine del suo epiteto Crisostomo (letteralmente «Bocca d’oro»). Vescovo di Costantinopoli denunciò con fermezza lo sfarzo della corte imperiale. Per questo fu condannato due volte all’esilio. Nelle “Omelie al popolo antiocheno”,  IV sec., scrisse a proposito delle pratiche penitenziali:A che serve privarsi di polli e di pesci e poi addentare e divorare i fratelli?”

Raccomandava ai primi cristiani di spendere la propria vita per i fratelli e non di divorarli:

Attenti

Cristo dona la forza di essere, con la nostra vita,  pane per gli altri.

Dipinto.

Crocifisso ligneo del XVI secolo, chiesa dei Gesuati, Venezia

(Gesuati erano un ordine religioso, poi soppresso).

Scultura simile ad altri Crocifissi lignei del primo Rinascimento.

Siamo nel momento immediatamente successivo alla morte. La bocca semiaperta, gli occhi chiusi, i rivoli di sangue, la ferita al costato …Ha donato la sua vita per dare significato alla nostra vita. Il significato della vita è farsi dono.

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