LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
Dal secondo libro dei Re
In quei giorni, da Baal-Salisà venne un uomo, che portò pane di primizie all’uomo di Dio: venti pani d’orzo e grano novello che aveva nella bisaccia.
Eliseo disse: «Dallo da mangiare alla gente». Ma il suo servitore disse: «Come posso mettere questo davanti a cento persone?». Egli replicò: «Dallo da mangiare alla gente. Poiché così dice il Signore: “Ne mangeranno e ne faranno avanzare”».
Lo pose davanti a quelli, che mangiarono e ne fecero avanzare, secondo la parola del Signore.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
R. Apri la tua mano, Signore, e sazia ogni vivente.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza. R.
Gli occhi di tutti a te sono rivolti in attesa
e tu dai loro il cibo a tempo opportuno.
Tu apri la tua mano
e sazi il desiderio di ogni vivente. R.
Giusto è il Signore in tutte le sue vie
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
a quanti lo invocano con sincerità. R.
Seconda Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.
Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia. Un grande profeta è sorto tra noi, e Dio ha visitato il suo popolo. Alleluia.
Vangelo
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano.
E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
Parola del Signore.
RIFLESSIONE
Vangelo: La moltiplicazione dei pani e dei pesci.
Gesù vide che una grande folla veniva da lui e chiese ai discepoli di provvedere per dare pane a tutti. «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?».
I discepoli confessano di non essere in grado di provvedere.
Allora Andrea, uno dei discepoli, dice: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci». Una quantità insufficiente per sfamare circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, … e tutti furono saziati.
Riflettiamo.
Il Signore assicura un frutto abbondante ma non ha voluto prescindere dal contributo umano.
Opera in mezzo a noi e moltiplica il frutto delle nostre mani.
N. B.
Che significa oggi moltiplicare i pani?
… in un mondo in cui la fame è una questione drammatica.
C’è un mondo che non ha pane come molti popoli dell’Africa, i rifugiati, i profughi, i migranti … C’è un’Europa che soffre lo spettro della disoccupazione; anche da noi si stanno creando vaste sacche di povertà, impensabili pochi anni fa.
La condizione dei poveri è peggiorata con la crisi nata dalla pandemia. La crisi economica ha messo in luce i limiti dell’economia di mercato.
La corsa sfrenata al solo profitto fa dimenticare l’uomo. C’è un’economia dell’esclusione e della inequità. Abbiamo dato inizio alla cultura dello scarto.
Papa Francesco, Esortazione apostolica, Evangelii Gaudium, 2013. ( è la prima esortazione).“Questa economia uccide. Oggi tutto entra nel gioco della competitività e della legge del più forte, dove il potente mangia il più debole. … grandi masse di popolazione si vedono escluse ed emarginate: senza lavoro, senza prospettive, senza vie di uscita. “Si considera l’essere umano in se stesso come un bene di consumo, che si può usare e poi gettare. Abbiamo dato inizio alla cultura dello “scarto” …
… “non si sta nei bassifondi, nella periferia, o senza potere, bensì si sta fuori. Gli esclusi non sono “sfruttati” ma rifiuti, “avanzi”.
Attenti
Il mercato non va abbandonato alla sola logica del profitto; ha bisogno di recuperare il principio della coesione sociale. (Il reddito di inclusione, il reddito di cittadinanza, reddito di emergenza … sono i tentativi della politica di aiutare le fasce più deboli; sono misure di contrasto alla povertà.)
Solo una generosa condivisione opera una prodigiosa moltiplicazione.
L’economia non può essere fondata sul solo profitto; il profitto va temperato con la condivisione.
Dipinto:
Bernardo Strozzi, Moltiplicazione dei Pani e dei pesci, circa 1640. Museo Puškin, Mosca
Strozzi, genovese, è considerato uno dei più importanti artisti del seicento italiano (epoca del barocco). Entrò a soli diciassette anni nell’ordine dei Frati Cappuccini; quando lasciò l’ordine per curare sua madre ammalata, lo chiamarono il Cappuccino o il Prete genovese.

Strozzi ammirò la pittura di Caravaggio.

Il ragazzo porge i cinque pani e i due pesci a Gesù.Il Signore risponde al grido di fame dei poveri ma chiede il nostro impegno e il nostro contributo.
