LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
Dal libro del profeta Amos
In quei giorni, Amasìa, [sacerdote di Betel,] disse ad Amos: «Vattene, veggente, ritìrati nella terra di Giuda; là mangerai il tuo pane e là potrai profetizzare, ma a Betel non profetizzare più, perché questo è il santuario del re ed è il tempio del regno».
Amos rispose ad Amasìa e disse:
«Non ero profeta né figlio di profeta; ero un mandriano e coltivavo piante di sicomòro.
Il Signore mi prese, mi chiamò mentre seguivo il gregge.
Il Signore mi disse: Va’, profetizza al mio popolo Israele».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
R. Mostraci, Signore, la tua misericordia.
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra. R.
Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo. R.
Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino. R.
Seconda Lettura (Forma breve)
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
In lui, mediante il suo sangue, abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe, secondo la ricchezza della sua grazia.
Egli l’ha riversata in abbondanza su di noi con ogni sapienza e intelligenza, facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo la benevolenza che in lui si era proposto per il governo della pienezza dei tempi:
ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra.
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia. Il padre del Signore nostro Gesù Cristo illumini gli occhi del nostro cuore per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati. Alleluia.
Vangelo
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
Parola del Signore.
RIFLESSIONE
Vangelo.
Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due.
Andare a due a due è avere un amico per sorreggere il cuore.
Gesù insiste sullo stile del discepolo che è inviato. Chiede:
1) – la povertà evangelica. La povertà evangelica è il segno che ci si affida a Dio.
E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone. Per sorreggere il cammino.
… né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
2) – il rispetto della libertà di coscienza.
“Se in qualche luogo non vi accogliessero … andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi”. L’annuncio può essere rifiutato.
Riflettiamo.
I discepoli sono mandati in missione non per imporre una ricetta di salvezza o un modello politico. Sono mandati per amare il mondo, perché il mondo creda in Dio. I discepoli avranno un entusiasmante slancio missionario.
Ricordiamo le parole di don Mazzolari, dal suo scritto «Ci impegniamo noi e non gli altri, …”
Don Primo Mazzolari, presbitero, scrittore e partigiano italiano; il parroco di Bozzolo (+ 1959), nella bassa padania fu prete scomodo e di frontiera, carismatico e profetico. Le sue idee anticipano di decenni le grandi svolte del Concilio Vaticano II, in particolare la “Chiesa dei poveri”, la libertà religiosa, il pluralismo, il dialogo coi lontani. Le sue idee attireranno le critiche e le sanzioni delle autorità ecclesiastiche fino a portarlo all’isolamento nella sua parrocchia di Bozzolo. Solo verso la fine degli anni cinquanta, negli ultimi mesi di vita, cominciò a ricevere le prime attestazioni di stima da parte delle alte gerarchie. L’arcivescovo di Milano, Montini, futuro Paolo VI, riconobbe la bontà dei suoi insegnamenti; nel1970 disse:
“don Primo camminava avanti con un passo troppo lungo e, spesso, non gli si poteva tener dietro; e così ha sofferto lui e abbiamo sofferto anche noi. È il destino dei profeti.”
Don Primo Mazzolari:«Ci impegniamo non per riordinare il mondo, non per rifarlo su misura, ma per amarlo» .
Attenti.
I discepoli portano nel mondo una buona notizia; una novità che sorprende.
Nella confusione del nostro tempo, dove tanti negano Dio e altri annunciano un Dio da imporre con la violenza, i cristiani sono mandati pieni di entusiasmo per amare questo mondo.
Da qui viene quella baldanza ingenua per la quale ogni giorno della nostra vita è concepito come un’offerta a Dio, perché il Vangelo sia annunciato fino agli estremi confini della terra.
Dipinto:
Rubens, Due Apostoli, c. 1600, pittore fiammingo; collezione privata.
Rubens è colto, legge classici latini e greci, colleziona opere antiche. Ebbe fama e ricchezza. I dipinti hanno colori caldi e sfumati, con contrasto di luci e ombre.

Se non arriviamo fino alla missione come gli apostoli, la nostra identità di battezzati è monca.
Gli apostoli sono inviati a portare un annuncio buono per l’uomo.

Il primo annuncio dei Dodici è la loro stessa vita.