LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
Dagli Atti degli Apostoli
Avvenne che, mentre Pietro stava per entrare [nella casa di Cornelio], questi gli andò incontro e si gettò ai suoi piedi per rendergli omaggio. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Àlzati: anche io sono un uomo!».
Poi prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga».
Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola. E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo; li sentivano infatti parlare in altre lingue e glorificare Dio.
Allora Pietro disse: «Chi può impedire che siano battezzati nell’acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?». E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Quindi lo pregarono di fermarsi alcuni giorni.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
R. Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele. R.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.
Seconda Lettura
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui.
In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.
Parola di Dio
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia. Se uno mi ama,osserverà la mia parola, dice il Signore, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. Alleluia.
Vangelo
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
Parola del Signore
RIFLESSIONE
Vangelo
Siamo nell’ambito dell’Ultima Cena.
Un clima di intima e profonda comunione si stabilisce tra i commensali della Cena d’addio.
Gesù consegna una sorta di testamento spirituale rivolto ai più intimi nell’imminenza della sua morte: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri”.
In Lui siamo resi capaci di amare fino all’estrema dedizione:”Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”.
Riflettiamo.
Dalla comunione profonda con Cristo nasce una capacità di amare nuova.
Senza Cristo, qual è il comportamento normale dell’uomo?
Salvatore Quasimodo (poeta siciliano, premio Nobel per la letteratura nel 1959), Uomo del mio tempo, (1946), ultima lirica di Giorno dopo giorno.
L’uomo nel corso della storia ha modificato solamente il modo di combattere; infatti ancora oggi fa la guerra perciò sotto vari aspetti è ancora primitivo. Al termine della Seconda guerra mondiale, è ancora sconvolto dagli orrori cui ha assistito.
La poesia è un atto d’accusa contro l’uomo sempre bestiale, crudele, spietato.
Uomo del mio tempo.
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
L’umanità appare mostruosa; il progresso della scienza è usato per uccidere altri uomini. Dalla fionda si è passati ai carri armati, agli aerei …ai missili, che seminano la morte.
A distanza di tanti secoli l’uomo è rimasto uguale a se stesso: primitivo, bestiale, crudele, selvaggio, spietato.
Nota Bene.
L’uomo nel suo delirio di potere diventa sorgente di violenza.
Una violenza lunga tutto il tempo della storia. Una violenza che ha reso incandescente il clima sociale … e coinvolge anche la scuola: il bullismo, le rapine, gli accoltellamenti, le aggressioni, gli stupri di gruppo, il femminicidio; la corruzione, la malavita, la camorra. Il mondo intero è nella violenza più efferata.
Attenti.
Il cristianesimo è l’amore all’uomo.
L’uomo nuovo, nato col battesimo, ha una capacità di amare sconosciuta al mondo.
Non tratta una persona come si tratta una cosa.
Le cose si prendono, alle persone ci si dona.
Non si afferra l’altro come un giocattolo per usarlo secondo il nostro gusto o i nostri capricci. Amare chiede di frenare l’istinto, frenare l’io, per affermare l’altro. Amare è affermare te, riconoscere te … Amare è il sacrificio più vero.
Dipinto:
– Immagini di violenza sulle donne.

Opera contemporanea realizzata da Thomas Russo in collaborazione con Cristina Donati Meyer, a sostegno della lotta contro la violenza sulle donne.

Il pittore Thomas Russo ha realizzato questo quadro ispirato da un tragico servizio andato in onda al telegiornale. Una donna che parlava di un’aggressione subita ad opera del suo ex marito, il quale dopo averle coperto gli occhi, le ha sussurrato le parole “tu sei cosa mia”.

don Mimmo Battaglia – esequie di Ornella Pinto:
“Ed è a me, a noi uomini, che voglio dire qualcosa: basta!
Basta pretendere e dare per scontati i nostri privilegi, il nostro potere ereditato da secoli di oppressione sulla donna! Non è “normale”, non è giusto solo perché “è sempre stato così”. Basta. … Nessuna donna sarà sicura, sarà libera, fino a quando non riusciremo ad urlare ogni giorno, accanto a lei, questo basta.”
La violenza sulle donne è simbolo di un mondo precipitato nell’odio.
– Beato Angelico, Cristo coronato di spine, Duomo di Livorno. 1450 circa.
Fra Giovanni da Fiesole fu effettivamente beatificato da papa Giovanni Paolo II nel 1984, anche se già dopo la sua morte era stato chiamato Beato Angelico sia per l’emozionante religiosità di tutte le sue opere che per le sue personali doti di umanità e umiltà.

L’opera raffigura il volto di Gesù durante il calvario col vestito scarlatto e la corona di spine.

Un’intensa pietà è suscitata dal rosso, colore della Passione; il rosso colora l’aureola, la veste, i rivoli di sangue che scendono dalla corona di spine, le labbra e gli occhi. Un uomo martoriato ma dignitoso nella sua regalità.

Cristo ha amato l’uomo fino all’estrema dedizione; fino a dare la vita.
Il legame con Lui, realizzato nel battesimo, rende l’uomo capace di amare fino all’estrema dedizione..