LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro:
«Capi del popolo e anziani, visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato a un uomo infermo, e cioè per mezzo di chi egli sia stato salvato, sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato.
Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d’angolo.
In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati».
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
R. La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo.
Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nell’uomo.
È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nei potenti. R.
Ti rendo grazie, perché mi hai risposto,
perché sei stato la mia salvezza.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi. R.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.
Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie,
sei il mio Dio e ti esalto.
Rendete grazie al Signore, perché è buono,
perché il suo amore è per sempre. R.
Seconda Lettura
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.
Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
Parola di Dio
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia. Io sono il buon pastore, dice il Signore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me. Alleluia.
Vangelo
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».
Parola del Signore
RIFLESSIONE
Vangelo
Per descrivere il legame che ha con i suoi discepoli,Gesù adopera l’immagine delbuon pastore. … disse: “Io sono il buon pastore”. Poi descrive le qualità del pastore buono:
“Il buon pastore dà la propria vita per le pecore”; difende le pecore a costo della vita;
per contrasto il mercenario vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge. (L’immagine del lupo indica il pericolo). I mercenari sono pagati per condurle al pascolo; nel momento del pericolo abbandonano le pecore al loro destino.
È una sferzata durissima ai capi religiosi dei giudei, accusati di curare se stessi e non il gregge.
Ribadendo: “Io sono il buon pastore” aggiunge: “conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me”; ha una relazione profonda, un legame forte con le pecore.
Riflettiamo.
Con l’immagine del pastore i primi cristiani esprimevano l’appartenenza a Cristo.
I primi discepoli erano certi di essere nelle mani di Cristo. In lui ponevano la sicurezza della loro vita.
Nota bene.
Oggi l’uomo vive un’incertezza di vita. C’è uno smarrimento accentuato dalla crisi economica e dalla mancanza di lavoro, dall’invasione silenziosa dei poveri, dal terrorismo sanguinario, dai lampi di guerre alle porte dell’ Europa …( Ucraina, Libia, striscia di Gaza in Palestina), dalla malavita organizzata che continua a dilagare; … qui a Napoli le stese vergognose della camorra per dettare legge sui territori.
La pandemia del Covid 19 -emergenza sanitaria – ha amplificato l’incertezza e la paura …
Ma … in che mondo stiamo?
Erich Fromm è stato uno psicoanalista e sociologo tedesco. Nato da una famiglia molto religiosa di origini ebraiche. Dal 1962 titolare di una cattedra di psichiatria a New York.
Viene considerato come uno dei maggiori rappresentanti della psicologia post-freudiana. Psicologia post-freudiana che studia l’influenza dei fattori sociali nella formazione della personalità umana.
In Psicanalisi della società contemporanea, 1960, scrive:
“Il pericolo del passato era che gli uomini diventassero schiavi.
Il pericolo del futuro è che possano diventare robot”.
In passato l’uomo poteva essere schiavo sotto un padrone; ma poteva essere interiormente libero. Offriva dei servizi al padrone ma non gli consegnava il cuore.
Nell’era tecnologica gli uomini stanno diventando automi; fabbricano macchine che si comportano come uomini e ci sono uomini che si comportano come macchine.
I robot non si ribellano. L’uomo, ridotto a robot, rischia di cadere nelle mani di un potere tanto occulto quanto pericoloso.
L’uomo a chi appartiene?
Attenti. Per te è diverso …
L’uomo cristiano, immerso nel mistero di Cristo risorto, sta in una posizione nuova.
Apparteniamo a Cristo Risorto, il Pastore buono. Siamo suoi. Egli è la nostra forza, una sicurezza di vita.
Dire oggi che Cristo Risorto è il Pastore buono, significa dire che Lui è il Signore … Significa dire che la vicenda umana, così triste ed insensata ai nostri occhi, si concluderà ai suoi piedi.
Dipinti:
– Mary Stevenson Cassatt, pittrice statunitense. XIX sec. Visse molto tempo in Francia; diede una particolare attenzione all’intimo legame che si realizza tra le madri e i loro bambini. Una scena di tenera intimità; il bambino allatta morbidamente tra le braccia sicure della mamma.

In questo legame pieno di affetto con la mamma, il bambino riconosce la propria appartenenza.

Se gli domandassi “Tu di chi sei?” ti risponderebbe: “Io sono di mamma!”

Noi apparteniamo al Signore infinitamente di più di quanto non appartenga un bambino a sua madre.
– Carl Christian Vogel von Vogelstein, Lasciate che i bambini vengano a me, XIX sec., Firenze.
Pittore e ritrattista tedesco.
In posizione centrale è ritratto Gesù con le braccia aperte benedicenti, nell’atto di abbracciare i bambini presenti ai suoi piedi e sulle sue ginocchia.

Lui è il pastore buono.
Musica: Hallelujah di Cohen
Hallelujah è una canzone scritta e interpretata dal cantautore canadese Leonard Cohen nel 1984. Nel corso degli anni si susseguirono molte reinterpretazioni di Hallelujah, ad opera sia dello stesso Cohen, che ne modificò ripetutamente il testo, sia di molti altri artisti.
La reinterpretazione di maggior successo rimane ancora oggi quella di Jeff Buckley, pubblicata nel 1994 .
Nel 2008 la canzone fu riportata sotto i riflettori dall’interpretazione della antante inglese Alexandra Burke.
Ascoltiamo Alexandra Burke.
Qui solo la prima strofa:
I heard there was a secret chord
That David played, and it pleased the lord
But you don’t really care for music, do ya?
Well it goes like this, the fourth, the fifth
The minor fall and the major lift
The baffled king composing hallelujah
Hallelujah
Hallelujah
Hallelujah
Hallelujah