LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
Dal libro dell’Èsodo
In quei giorni, Dio pronunciò tutte queste parole: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile: Non avrai altri dèi di fronte a me. Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascia impunito chi pronuncia il suo nome invano. Ricòrdati del giorno del sabato per santificarlo. Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà. Non ucciderai. Non commetterai adulterio. Non ruberai. Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo. Non desidererai la casa del tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo né la sua schiava, né il suo bue né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
R. Signore, tu hai parole di vita eterna.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice. R.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi. R.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti. R.
Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino, ù
più dolci del miele
e di un favo stillante. R.
Seconda Lettura
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio. Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.
Parola di Dio
Acclamazione al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù! Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito; chiunque crede in lui ha la vita eterna. Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo
Dal Vangelo secondo Giovanni
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo.
Parola del Signore
RIFLESSIONE
Terza di Quaresima. Domenica della Conversione.
Vangelo.
“Salì a Gerusalemme … scacciò tutti fuori del tempio.” Entra in aperta polemica con il potere religioso di Israele. Il tempio è il simbolo di questo potere. Il Tempio era luogo di preghiera e di sacrifici (il culto). Trovò i mercanti e i cambiamonete che curavano i loro affari. Disse:“Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». Con un gesto duro scaccia i mercanti, rovescia i tavoli dei cambiamonete. Gesto inconsueto perché le autorità religiose permettevano quelle attività.
I Giudei domandarono: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?».
Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere».
Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?».
I Giudei pensavano al Tempio di pietra. Ma egli parlava del tempio del suo corpo. I discepoli capiranno dopo la Risurrezione.
Riflettiamo
Col gesto polemico della cacciata dal tempio, Gesù prende posizione contro il potere religioso che dal Tempio traeva la sua fortuna economica e sociale.
Gesù pone un segno dimostrativo e afferma il superamento del Tempio (distruzione).
Le pietre del tempio, le monete per le offerte, i sacrifici, … tutto superato.
Il luogo dove l’uomo incontra Dio non è più il tempio.
Lui ha la pretesa di essere il luogo dove l’uomo incontra Dio.
Attenti.
In Quaresima i Vangeli presentano il volto inconfondibile di Cristo.
Con Cristo una presenza nuova è entrata nel mondo. Bussa alla porta, ci scuote dal sonno.
Di fronte a questa presenza così delineata, noi dobbiamo una risposta.
Questo Tu significa il cambiamento della nostra vita.
Il cambiamento profondo e radicale: la conversione.
Il primo aspetto della conversione è il dolore per il male commesso; primo segno del cambiamento.
Il male commesso è il peccato, che nella sintetica definizione di San Tommaso d’Aquino è:
“Aversio a Deo et conversio ad creaturas”. (Somma Teologica)
(La Summa Teologica è la più famosa delle opere di Tommaso d’Aquino. Fu scritta negli anni 1265–1274, negli ultimi anni di vita dell’autore. È il trattato più famoso della teologia medioevale, e la sua influenza sulla filosofia e sulla teologia posteriore, soprattutto nel cattolicesimo, è incalcolabile).
Cioè l’allontanamento da Dio, il volgere le spalle a Dio (come fa intuire il termine latino “ad + versus”); una voltata di spalle al Creatore (pensa al termine avversione).
La Quaresima comporta innanzitutto la presa di coscienza del peccato, per ritornare al Signore.
Nota Bene
La conversione, il cambiamento della vita non viene dall’osservanza delle regole o delle leggi da rispettare.
Il cambiamento inizia davanti a Cristo; lì cominci a provare dolore per il male commesso; lì inizi a cambiare.
Questa è l’origine della conversione: la sua Presenza.
Dipinti:
– Bellini Giovanni, pittore veneziano. Pietà, Bergamo, 1455.
Tema ricorrente nel lavoro di Bellini è la “Pietà“.

Cristo morto sostenuto dalla Madonna e San Giovanni che piangono. Cristo ha la testa china e le mani posizionate come per la sepoltura.
Dettagli di acuto realismo sono i segni della passione e i rivoli di sangue.

E’ una contemplazione del dolore divino espressione dell’animo del pittore cristiano;

Bellini rappresenta la dolente umanità dei protagonisti, dipinge per commuovere; quasi un invito a piangere …

La vita cambia non per una tua decisione, ma perché ti accorgi di quello lì …;

Se lo guardi, solo se lo guardi: oggi, domani, tutti i giorni … ti ricordi del male commesso … ti viene quasi da piangere … ti trovi cambiato.
