LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
Dal libro della Gènesi
In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va’ nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».
Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L’angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito».
Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio.
L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce».
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
R. Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.
Ho creduto anche quando dicevo:
«Sono troppo infelice».
Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli. R.
Ti prego, Signore, perché sono tuo servo;
io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore. R.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo,
negli atri della casa del Signore,
in mezzo a te, Gerusalemme. R.
Seconda Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui? Chi muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelto? Dio è colui che giustifica! Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi!
Parola di Dio
Acclamazione al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Dalla nube luminosa si udì la voce del Padre:
“Questi è il mio Figlio, l’amato: ascoltatelo!” Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
Parola del Signore
RIFLESSIONE
Seconda di Quaresima.
Celebriamo il Mistero della Trasfigurazione. Gesù, mentre è in cammino verso Gerusalemme, prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte. “Fu trasfigurato davanti a loro”.
Vangelo: Seconda di Quaresima. La Trasfigurazione.
Gesù, mentre è in cammino verso Gerusalemme, prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte. Fu trasfigurato davanti a loro. Gesù appartiene al mondo di Dio.
Apparvero loro Elia con Mosè, Pietro chiede di prolungare quel momento:
«Rabbì, … “facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia”.
Pietro ha il desiderio di rendere eterno quell’istante celestiale; e così evitare il sentiero della sofferenza predetto da Gesù. Stava ancora parlando, quando una nube li coprì con la sua ombra.
Dalla nube esce la voce che dichiara l’origine divina di Gesù:
«Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!» Cioè: seguitelo; la fede è seguire; è fare la strada con Lui.
Riflettiamo.
Mentre è in cammino verso Gerusalemme, Gesù predice il suo destino doloroso (la Croce).
I discepoli potrebbero essere scoraggiati da questa prospettiva …
Nella Trasfigurazione ai discepoli fu dato un anticipo della gloria futura.
Fu una sosta luminosa che aiutò ad attraversare le ore tenebrose della passione.
I discepoli nelle ore più oscure continuarono a seguirlo perché il cammino fu dominato dalla certezza dell’esito finale.
Attenti.
Anche a noi le avversità rendono oscuro il cammino della vita; la notte ci avvolge. Basta che il medico ti dica: Si faccia visitare al “Pascale” e la terra ti trema sotto i piedi, e la vita diventa buia. Oppure può essere la perdita del lavoro o degli affetti; ci ritroviamo in un cammino oscuro. Non si riesce ad intravedere la meta finale della strada. Verso dove andiamo?
Blaise Pascal, Pensieri,184
Matematico geniale, filosofo e teologo francese. Bambino precoce, fu istruito dal padre. Opera incompiuta pubblicata postuma. L’opera, doveva essere una difesa del Cristianesimo dai suoi nemici principali. Composta in modo frammentario, spesso sotto forma di meri appunti.
Indagò l’esistenza umana nella sua profondità, nella sua miseria e nella sua grandezza.
“Vedendo l’accecamento e la miseria dell’uomo, osservando come tutto l’universo sia muto e l’uomo senza luce, abbandonato a se stesso e quasi smarrito in questo angolo dell’universo, senza conoscere chi ve lo ha messo, cosa ci deve fare, che ne sarà di lui con la morte, incapace di ogni conoscenza, mi afferra la paura, come un uomo che fosse stato portato nel sonno su un’isola deserta e terribile e si svegliasse senza sapere dove si trova e senza poterne uscire”.
Questa è la condizione dell’uomo nel mondo.
N.B.
Non si può percorrere una strada di cui non è chiara la meta.
Non si può fare una strada di cui non si coglie il senso.
A noi come ai discepoli, nell’oscurità della vita, è dato un anticipo della meta finale.
Cosa è questo anticipo?
Un pregustare nel presente ciò che sarà alla fine.
Questo pregustare nel rapporto che ho con te – anche avendoti visto una volta sola – come ti vedrò nella serietà dell’eterno.
Fino a quando uno non sperimenterà questo anticipo di tenerezza, non può capire chi è Cristo e non riesce a fare tutta la strada.
La prima condizione per fare la strada è che sia ragionevole.
Sei capace di seguirlo perché il seguirlo rende la vita cento volte più umana, più vera, più dignitosa.
Dipinti:
– Part. Cristo Doloroso de la Candelaria nel Museo di Santa Clara de Zafra. (Spagna). Scultura. XVI sec.

Cristo doloroso con sudario; un uomo che ha patito infiniti strazi.

(alla messa dei fanciulli si fa vedere per motivi pedagogici il più dolce crocifisso di Velazquez …) I discepoli vissero le ore oscure e terribili della passione.
– Raffaello Sanzio, “La Trasfigurazione” (Pinacoteca Vaticana)

Considerato uno dei più grandi artisti del Rinascimento e d’ogni tempo.
Questa è la sua ultima opera, mai terminata a causa della sua improvvisa morte, avvenuta nel 1520 con l’aggravarsi di una malattia. Nella camera ove egli morì era stata appesa, alcuni giorni prima della morte, la Trasfigurazione.
L’artista riesce a raffigurare un evento straordinario con una perfezione tale da suscitare negli osservatori un senso di divinità dell’autore.

Nella trasfigurazione ai discepoli fu data un’esperienza di anticipo dell’eternità, per cui tutta la vita fu vissuta come amore a un futuro certo.
La nostra fede non è immotivata; è una fede intelligente.
E’ un’esperienza presente – il centuplo quaggiù – la ragione del nostro seguire.