Riflessioni

I Domenica di Quaresima – 21 Febbraio 2021

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura

Dal libro della Gènesi
Dio disse a Noè e ai suoi figli con lui: «Quanto a me, ecco io stabilisco la mia alleanza con voi e con i vostri discendenti dopo di voi, con ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e animali selvatici, con tutti gli animali che sono usciti dall’arca, con tutti gli animali della terra. Io stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più distrutta alcuna carne dalle acque del diluvio, né il diluvio devasterà più la terra». Dio disse: «Questo è il segno dell’alleanza, che io pongo tra me e voi e ogni essere vivente che è con voi, per tutte le generazioni future. Pongo il mio arco sulle nubi, perché sia il segno dell’alleanza tra me e la terra. Quando ammasserò le nubi sulla terra e apparirà l’arco sulle nubi, ricorderò la mia alleanza che è tra me e voi e ogni essere che vive in ogni carne, e non ci saranno più le acque per il diluvio, per distruggere ogni carne».

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

R. Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà.

Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza. R.

Ricòrdati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
Ricòrdati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore. R.

Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via. R.

Seconda Lettura

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
Carissimi, Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito. E nello spirito andò a portare l’annuncio anche alle anime prigioniere, che un tempo avevano rifiutato di credere, quando Dio, nella sua magnanimità, pazientava nei giorni di Noè, mentre si fabbricava l’arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell’acqua. Quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi; non porta via la sporcizia del corpo, ma è invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo. Egli è alla destra di Dio, dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli angeli, i Principati e le Potenze.
Parola di Dio

Acclamazione al Vangelo

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria! Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

Parola del Signore

RIFLESSIONE

Prima di Quaresima. Domenica delle tentazioni.

Vangelo

Il tempo della Quaresima. Prima Domenica.

Lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana; giorni colmi di silenzio, di preghiera.

Marco non racconta le modalità della tentazione. Dice semplicemente che Gesù fu tentato.

Dopo Gesù andò nella Galilea e diceva: « convertitevi e credete nel Vangelo».

Riflettiamo.

L’episodio della Tentazione sta all’inizio della vita pubblica di Gesù; racconta la prova, il test per indurlo a scegliere vie alternative al disegno di Dio.

La tentazione che Gesù ha incontrato nel deserto e lungo tutta la sua vita è questa: percorrere la strada suggerita dalla Parola di Dio oppure preferire i suggerimenti degli uomini che sembrano scorciatoie più convincenti?

Nella sostanza, la tentazione è la disobbedienza; il no a Dio.

Gesù, in un momento di grande difficoltà, è tentato nella sua fedeltà al Padre. Egli vince la tentazione con una totale fiducia nel Padre suo.

Anche per noi la vita è una terra di prova. Incontriamo la tentazione.

La Quaresima è il tempo favorevole in cui prendi consapevolezza che nella tentazione c’è una facilità a peccare.

Questa fragilità dell’uomo, la chiesa la chiama peccato originale.                                             

Nell’uomo c’è come una ferita aperta, enorme; per cui il braccio che avrebbe potuto alzare 30 kg  non riesce ad alzarne che 3; è come indebolito, è come una paralisi infantile.

A che cosa è dovuta questa fragilità?

Fëdor M. Dostoevskij, I fratelli Karamàzov, 1879

I fratelli Karamàzov è l’ultimo romanzo scritto da  Dostoevskij, sovente ritenuto il vertice della sua produzione letteraria. Pubblicato a puntate a partire dal gennaio 1879. Il libro è considerato uno dei più importanti dell’800 e di ogni tempo.

Sommo indagatore dell’animo umano, Dostoevskij prende una lampada e scende nei misteriosi abissi del cuore dell’uomo; discende nei meandri profondi, lì dove si accampa un male radicale.

Al centro della trama stanno le vicende e i conflitti della famiglia Karamazov. È il contesto nel quale matura il parricidio del capofamiglia Fëdor .

Un giorno tutti si recano nel monastero dello starec Zosima, dove è stato organizzato un incontro chiarificatore.  Dostoevskij presenta lo starets Zosima; uomo di santa vita, aveva  la fama di compiere prodigi, sanare contese, consigliare i dubbiosi.

Dai discorsi dello starec Zosima:

“Uomo, non ti esaltare al di sopra degli animali: essi sono senza peccato mentre tu, con tutta la tua grandezza, insozzi la terra con la tua presenza”.

Dostoevskij segnala un inspiegabile male che si annida nel cuore di ogni uomo.

Nota Bene

C’è un male alla radice dell’uomo. Cosa è?

Il peccato originale è un atto dell’uomo, che Dio ha fatto così legato ad altri uomini, che l’inizio sbagliato si è riverberato su tutti. L’uomo singolo non ha colpa ma ne porta le conseguenze: ne ha colpa chi lo ha commesso. Ma come l’abbia commesso e in cosa sia consistito: questo è mistero. E’ il mistero delle origini.

Questo inizio terribile è un fatto che non possiamo spiegarci; ma senza questo misterioso fenomeno non si capisce più nulla del disastro dell’uomo. La dottrina del peccato originale spiega questo disastro nel modo più adeguato che si possa concepire.

Il peccato originale è l’ipotesi che spiega meglio la situazione storica dell’uomo. 

Attenti.

Quaresima è il tempo in cui sei aiutato a riconoscere che la tentazione è frutto del peccato originale; una debolezza insita nella natura umana.

L’uomo è tentato a sganciarsi da Dio per costruire in proprio la sua vita.

Dipinto:

Caravaggio, Madonna dei palafrenieri,1605; Galleria Borghese di Roma.

Il quadro mostra Maria ed il Bambino mentre schiacciano il serpente del peccato originale, alla presenza di S. Anna.

L’opera venne commissionata all’artista dalla ricca e potente Arciconfraternita dei Palafrenieri Pontifici ed era destinata all’altare maggiore della loro sede, la chiesa di Sant’Anna dei Palafrenieri presso la Basilica Vaticana. (i palafrenieri erano quegli antichi “familiari del papa“, le cui funzioni erano legate alla direzione ed al governo delle scuderie pontificie).

Il dipinto venne rifiutato dai committenti, perché fece scandalo il Bambino, troppo cresciuto per essere ritratto completamente nudo; inoltre, fecero scandalo la scollatura abbondante della Madonna e la modella scelta per quest’ultima, Lena, che era una nota prostituta. 

Caravaggio, con grande perizia dottrinale,  ha capito che non il piede della Madonna ma quello del bambino schiaccia e vince il serpente.

…l’uomo è tentato di seguire l’attrattiva illusoria.

Cristo, vincendo le tentazioni, ci aiuta a seguire ciò che porta al destino e a dire no all’attrattiva illusoria.                  

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