Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Parola del Signore
RIFLESSIONE
Maria Madre di Dio. Celebriamo la maternità divina di Maria.
I pastori sono i primi a ricevere l’annuncio della nascita del salvatore. Dio si rivolge non ai potenti ma ai pastori, uomini umili e poveri, spesso ritenuti ladri e peccatori.
“i pastori andarono … e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia”.
Un raccoglimento intenso è l’atteggiamento di Maria … “ custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”.
Custodire sottolinea la cura e l’attenzione, come quando si ha fra le mani una cosa preziosa.
Meditare è ricomporre in armonia come in un mosaico i tasselli di ciò che è accaduto.
Alla meditazione silenziosa di Maria segue la lode dei pastori.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto.
Riflettiamo
Dal seno di Maria è stato generato il Figlio del Mistero.
Questa donna, che ha concepito nel grembo il Bambino Gesù, è Madre di Dio.
Attenti L’anno nuovo comincia alla luce di questo grande Mistero. Maria è all’inizio di una storia nuova. La porta d’ingresso attraverso cui il Mistero è entrato nel mondo. Allo stesso modo il primo giorno dell’anno è l’inizio di un nuovo cammino pieno di speranza.
In un mondo insanguinato il primo bene che speriamo è la pace.
Oggi celebriamo anche la LIV Giornata Mondiale della Pace, 1 gennaio 2021.
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
“LA CULTURA DELLA CURA COME PERCORSO DI PACE”
Il 2020 è stato segnato dalla grande crisi sanitaria del Covid-19 …
Duole constatare che prendono purtroppo nuovo slancio diverse forme di nazionalismo, razzismo, xenofobia e anche guerre e conflitti che seminano morte e distruzione.
Questi e altri eventi ci insegnano l’importanza di prenderci cura gli uni degli altri e del creato, per costruire una società fondata su rapporti di fratellanza.
Cultura della cura per debellare la cultura dell’indifferenza, dello scarto e dello scontro, oggi spesso prevalente.
Papa Francesco conclude: Non c’è pace senza la cultura della cura.
Non cediamo alla tentazione di disinteressarci degli altri, specialmente dei più deboli, non abituiamoci a voltare lo sguardo, ma impegniamoci ogni giorno concretamente per formare una comunità composta da fratelli che si accolgono reciprocamente, prendendosi cura gli uni degli altri. “I care” – direbbe don Milani. 60 anni dopo lo dice ancora il Papa.
(Tutti ricordiamo il motto adottato da don Lorenzo Milani, che ne fece fare anche un cartello proprio all’entrata della sua scuola di Barbiana. Eravamo nel secondo dopoguerra italiano, proprio dopo l’esperienza tragica della guerra e della dittatura. Il motto era semplice e chiaro: «I care», che tradotto dall’inglese significa letteralmente «Mi importa, ho a cuore». L’insegnamento di don Milani era tutto centrato sull’attenzione alla persona e la parola che può sintetizzare tutto il suo impegno e il suo amore per l’educazione è la parola “cura”.)
Dipinto
Murillo – Adorazione dei pastori (1645-1660), Prado.

Maria è una giovane ragazza, una creatura incantevole; la sua bellezza fisica è espressione della purezza della sua maternità.Maria è la madre della pace. Buon anno con il cuore colmo di speranza.
