Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6,51-58

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.

Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono.

Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

Parola del Signore

Riflettiamo

Il discorso sul pane della vita rimanda all’ultima Cena … quando il Signore istituì l’eucarestia.

L’ultima cena è il punto di arrivo di uno stile di vita. Il pasto non ha solo un valore nutritivo. I pasti di Gesù sono segno di amicizia e di fraternità. C’è un pane spezzato, cioè condiviso ( prese il pane, lo spezzò, lo diede …). Quel pane genera il popolo della carità e della giustizia.

N. B.

Questo popolo è coscienza critica di coloro che esercitano il potere; difende i diritti dei più deboli, degli ultimi.

Pur impegnandosi nella battaglia politica per realizzare una società giusta, non si confonde con un partito.

Saremo sempre a fianco dei poveri, di chi non ha una casa, un pane, un lavoro.

Lotteremo per la dignità di ogni uomo; ma non cercheremo le sedie del potere.

Lettera di don Lorenzo Milani a Pipetta, San Donato, 1950
Pipetta è un giovane sindacalista comunista … simbolo di chi combatte per il pane … All’epoca i comunisti erano scomunicati …
Pipetta gli scrive manifestando la sua ammirazione, visto che il prete si era esposto coraggiosamente per lui. Don Milani risponde:

“Caro Pipetta, ogni volta che ci incontriamo tu mi dici che se tutti i preti fossero come me, allora …

Ma dimmi Pipetta, m’hai inteso davvero? E’ un caso, sai, che tu mi trovi a lottare con te contro i signori. … ( Lottare per la dignità dei poveri ci ha reso amici …)

Ma il giorno che avremo sfondata insieme la cancellata di qualche parco, installata insieme la casa dei poveri nella reggia del ricco, ricordatene Pipetta, non ti fidar di me, quel giorno io ti tradirò.

Quel giorno io non resterò là con te. Io tornerò nella tua casuccia piovosa e puzzolente a pregare per te davanti al mio Signore crocifisso. Quando tu non avrai più fame né sete, ricordatene Pipetta, quel giorno io ti tradirò”.

Don Milani risponde al giovane comunista che lui lo ha difeso non per motivi politici ma per un autentico amore ai poveri.

Don Milani ricorda al giovane comunista, ai potenti di ieri e a quelli di domani:

“Per chi muore piagato sull’uscio dei ricchi, di là c’è il Pane di Dio”.

Attenti

La chiesa chiede alla politica di governare con giustizia per dare risposte agli ultimi, agli esclusi.

La giustizia deve stare a fondamento d’ogni azione politica.

Conclusione.                                                                                                                                                                                                         

Il popolo nato dall’eucarestia lotta per un mondo senza corrotti e senza sfruttati.

Dipinto.

Naudin Bernard, la miseria, illustrazioni.  Artista del ‘900. Famosi i suoi barboni, uomini, donne e bambini costretti a vivere in condizioni subanimalesche e di fatto ignorati da tutti.

Una parte piccola di umanità detiene nelle sue mani la maggior parte delle risorse della terra.

Che ne abbiamo fatto dell’Eucaristia? Come conciliarla con l’ingiustizia, figlia dell’egoismo?

Adolf Schmitz, + 1894 , era un pittore e illustratore di storia tedesca.

Ultima Cena.  1853

Giovanni poggia il capo sulla spalla di Gesù. Il maestro, mentre ascolta un discepolo,  con le mani sfiora il pane e il calice del  vino.

L’Eucarestia, pane spezzato cioè condiviso, genera il popolo della giustizia

Wolfgang Amadeus Mozart.

Ave Verum Corpus, o semplicemente Ave Verum, l’opera K.618;

è un inno eucaristico che viene fatto risalire a una poesia del XIV secolo. L’inno riguarda il credo cattolico della presenza del corpo di Gesù Cristo nel sacramento dell’eucaristia.

«Ave Verum Corpus natum de Maria Virgine,
Vere passum, immolatum in cruce pro homine,
Cuius latus perforatum fluxit aqua et sanguine,
Esto nobis praegustatum in mortis examine.
O Iesu dulcis, O Iesu pie, O Iesu, fili Mariae,
Miserere mei. Amen

«Ave, o vero corpo, nato da Maria Vergine,
che veramente patì e fu immolato sulla croce per l’uomo,
dal cui fianco squarciato sgorgarono acqua e sangue:
fa’ che noi possiamo gustarti nella prova suprema della morte.
O Gesù dolce, o Gesù pio, o Gesù figlio di Maria.
Pietà di me. Amen.»

SEZIONE FANCIULLI

Sei per noi cibo d’eternità